legnano, 18 aprile 2014 - Si partiva con aspettative più alte, ma dall’incontro avuto dai rappresentanti del Comune di Legnano in Regione Lombardia mercoledì, e che aveva come oggetto la situazione dei pendolari che ogni giorno affollano la stazione di Legnano in attesa di un treno per il capoluogo, con qualcosa in tasca si è tornati: la promessa di un treno in più che, proprio in quegli orari del mattino, potrebbe contribuire ad “alleggerire” qualche convoglio oggi intasato al limite del sopportabile.

In attesa che l’Amministrazione comunale comunichi ufficialmente quale sia stato l’esito definitivo dell’incontro (al quale dovrebbero aver partecipato i rappresentanti dei comuni della tratta, quelli dei pendolari e come ovvio Rfi), qualche informazione a proposito è già trapelata. Come detto le premesse, fondate su ipotesi circolate negli ultimi mesi, erano più ottimistiche: si parlava della possibilità di avere tre convogli in più che avrebbero occupato altrettante fasce libere nelle ore mattutine, fermando a Gallarate, Busto Arsizio e Legnano per poi approdare al capoluogo catalizzando una parte dei pendolari.

L’ipotesi più ottimistica è stata a quanto pare frenata dalla realtà dei fatti e ci si dovrà accontentare di un solo convoglio che, nato da una convenzione tra Regione Piemonte e Regione Lombardia e con orario ancora da confermare, potrebbe fermare a Legnano intorno alle 7.45 del mattino (un altro treno in più, proveniente invece da Milano sulla tratta opposta, fermerebbe a Legnano intorno alle sette del mattino). Accantonate le rosee aspettative, si tratta in ogni caso di una buona notizia da tenere in considerazione.

Ma l’incontro, oltre a produrre questo risultato, ha anche condotto ad ampliare la discussione: a quanto pare il sindaco di Legnano, Alberto Centinaio, ha infatti riproposto la questione della stazione legnanese chiedendo con forza che si intervenga per migliorare le condizioni dello scalo cittadino. Anche considerando quanto successo in passato, difficile capire se la presa di posizione potrà portare a qualche risultato.

Va anche ricordato che, con e senza le ipotesi di allargamento della tratta, una delle questioni da anni sul tavolo riguardava proprio la stazione di Legnano, non tanto per quanto riguarda il recupero, ma piuttosto lo spostamento e riedificazione in nuova forma a poche centinaia di metri di distanza dall’attuale, in pratica in linea con via Rossini. Del progetto di massima si sono poi perse le tracce strada facendo e nemmeno l’imminente Expo 2015 ha contribuito a riportarlo in auge. Tanto vale, dunque, accontentarsi dell’ipotesi di un possibile recupero di quanto già esistente.

paolo.girotti@ilgiorno.net