di Ivan Albarelli

Cerro Maggiore (Milano), 26 marzo 2014 - Esce di casa per andare al lavoro e si trova contro la sua volontà protagonista di un inseguimento al cardiopalma: a tallonarla da vicino con la macchina — fino al punto di tentare di buttarla fuori strada — è l’ex fidanzato, che non avendo accettato di essere stato lasciato pensa di darle così una “lezione”.

È quanto successo sulle strade dell’Alto Milanese l’altro ieri mattina. E quando l’uomo — un quarantenne della zona — viene bloccato dai carabinieri, si giustifica spiegando che voleva «solo chiederle perché aveva rotto la relazione» pochi mesi prima. Forse perché era un mezzo squilibrato? Potrebbe essere la risposta corretta. Che in ogni caso sarà il giudice a dover trovare e a tradurre in una condanna per stalking. E se il quadro accusatorio non è più pesante, e cioè la ragazza non ha subito lesioni andandosi a schiantare contro un muro, lo si deve alla prontezza di riflessi sua e della sua datrice di lavoro. Non appena esce di casa per recarsi in ufficio, infatti, la trentunenne si rende subito conto che l’ex è appostato fuori dal portone. Non pensa tuttavia che di lì a pochi secondi possa accadere l’inimmaginabile.
L’uomo la raggiunge, si accosta, cerca di mettere l’auto di traverso per impedirle di passare. Si mette a urlare. Tenta addirittura di speronarla e di spingerla fuori dalla carreggiata. È forse convinto che sia sufficiente impaurirla per bene e e costringerla così a fermarsi. Fermarsi, ovviamente, solo per fornirgli quei chiarimenti che attende con impazienza da parecchie settimane...

La ragazza non si perde d’animo. Contatta col telefonino la titolare dell’azienda di Parabiago presso la quale è impiegata. Quest’ultima telefona a sua volta ai carabinieri, che riescono a intercettare i due veicoli all’altezza di via Risorgimento a Cerro Maggiore. Il passo successivo è bloccare lo stalker. Il tentativo di spiegare il folle gesto chiaramente non sta in piedi. Anche perché, come emergerà dalle dichiarazione della donna sotto choc, minacce e persecuzioni proseguivano già da tempo e le avevano reso la vita un inferno. Il quarantenne si trova ora in carcere a Busto Arsizio.

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