Legnano, 24 novembre 2013 - Oggi avrebbe trent’anni Luca Colombo, il ragazzo di Legnano entrato nei primi anni Duemila a far parte delle Bestie di Satana di Andrea Volpe e Nicola Sapone e morto suicida nel 2004. Ed è stato proprio un sacerdote del quartiere dove viveva che, a quasi dieci dalla sua scomparsa, la prossima primavera, ha voluto ricordarlo con un libro-intervista. Una trentina di pagine, non di più, quelle scritte da don Paolo Gessaga, dove a parlare è sì il ragazzo — come del resto recita il titolo “Luca Parla” — ma lo fa attraverso le memorie e le confessioni dei genitori. Una madre e un padre, Lidia e Maurizio, che ieri non hanno avuto paura a “metterci la faccia”, come si dice in questi casi.

Hanno incontrato la gente del rione in parrocchia — c’era anche monsignor Gian Paolo Citterio dell’Arcivescovado di Milano — e hanno raccontato la loro vita sconvolta dalla morte del figlio. «Come genitori — ha raccontato la madre — diamo sempre un’educazione, dei valori ai nostri figli. Poi non abbiamo la telecamera per seguirli una volta che varcano il cancello».

«Siamo rimasti estranei alla vicenda che lo ha riguardato — ha aggiunto il padre — ma non disattenti ai suoi problemi. Chi entra in queste sette, o fa male agli altri, o lo fa a se stesso. Luca ha scelto quest’ultima strada». «I ragazzi non sanno più comunicare — è stata la riflessione di don Paolo — nemmeno i propri disagi. Vivono in una società ipertecnologica fatta di sms, tablet, pc. Hanno perso il senso buono del fare aggregazione, se non per andare alla ricerca di un divertimento esasperato. Lo osservo anche qui, nel nostro oratorio».