Arconate, 10 ottobre 2013 - La saga delle dimissioni di Mario Mantovani si arricchisce di una nuova puntata. Dopo il suo mancato “licenziamento” che doveva arrivare da un voto del Consiglio comunale — e che in realtà ha preferito “optare”, attraverso la maggioranza di centrodestra, per una “presa d’atto” che Mantovani dal 4 luglio non svolge più nessuna mansione effettiva in municipio — il prefetto ha dato mandato all’Avvocatura di Stato di avviare le procedure per la decadenza di Mantovani da sindaco. Una procedura, quella scelta da Francesco Paolo Tronca, che richiederà diverse settimane se non mesi prima di diventare effettiva. A differenza delle altre due opzioni: la nomina di un commissario per portare il Comune a elezioni anticipate o sciogliere tout court il Consiglio stesso.

«Non ho ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale — precisa il vicesindaco Silvana Ceriotti — ma posso assicurare che Mantovani, da luglio, non svolge più, come lui stesso aveva affermato di voler fare, alcuna funzione in Comune». Ceriotti lo sottolinea: «Sono io a tutti gli effetti il primo cittadino di Arconate». L’opposizione di centrosinistra, capitanata da Giuseppe Rolfi, non è per nulla soddisfatta da questa decisione, ma nondimeno ha deciso di tornare a partecipare alle sedute del Consiglio dopo averlo disertato dall’inizio dell’estate per protesta.