Parabiago, 9 settembre 2013 - Allarme rosso a Parabiago, Canegrate e Nerviano per la presenza del tarlo asiatico. L’Anoplophora Chinensis, un insetto innocuo per l’uomo ma che attacca alberi di venti specie diverse divenendo causa di gravi danni per il verde e l’ambiente, in questi giorni è monitorato da diversi esperti della Regione Lombardia che hanno avviato con l’inizio di settembre i controlli sul territorio comunale. In questi giorni sono presenti alcuni esperti sul territorio di San Vittore Olona.

«Abbiamo avuto diversi riscontri specie a Canegrate, Parabiago e Nerviano - ha spiegato Arcangelo Matarrese, di Ersaf -. Purtroppo la diffusione dell’insetto in queste zone è davvero capillare». La campagna di sensibilizzazione è stata quindi rilanciata e tal proposito è stato messo a disposizione il numero verde del call center regionale 800.318.318. Questo coleottero, ampiamente diffuso in Cina, Giappone e Corea, è stato rinvenuto per la prima volta in Europa proprio a Parabiago nel 2000. L’insetto adulto, chiamato anche cerambice dalle lunghe antenne, è di colore nero con macchie bianche sul dorso e misura fino a 3,5cm, mentre la larva può raggiungere 4,5-5,5 cm di lunghezza.

Proprio delle larve è iniziata la ricerca degli addetti, perché  se ne possono trovare alcune decine all’interno di uno stesso tronco e sono loro a provocare i maggiori danni. Per nutrirsi scavano lunghe gallerie all’interno del legno, compromettendo la vitalità delle piante, e favoriscono l’insediamento di altri parassiti. Gli adulti invece si nutrono della corteccia tenera dei rami più giovani, che diventano secchi.

«Purtroppo l’unico mezzo di lotta efficace adottato a livello internazionale contro il tarlo asiatico è oggi l’abbattimento delle piante colpite - spiegano gli esperti -, con la distruzione delle radici per mezzo di apposite macchine trituratrici e l’incenerimento del legname delle piante abbattute, poiché l’insetto riesce a completare il ciclo di sviluppo anche nel singolo pezzo di legno o di radice. La diffusione dell’insetto nel legnanese si è  ormai espansa a macchia d’olio a Canegrate, Casorezzo, Cerro Maggiore, Cuggiono, Inveruno, Legnano, Marcallo con Casone, Mesero, Nerviano, Parabiago, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Villa Cortese, Ossona, Corbetta e Vittuone.

Sono molte le piante che dovranno essere abbattute. Specialmente acero, carpino, betulla, faggio, ippocastano, lagerstroemia, lauro ceraso, ontani, platano, rosa e fra gli alberi da frutta melo, nocciolo, pero. Gli esperti al fine di approfondire gli studi sull’insetto invitano chi avesse l’occasione di catturare esemplari vivi a consegnarli all’Ufficio Ecologia del proprio comune.

di Christian Sormani