Legnano, 16 luglio 2013 -  Welspun e Forbes Marshall. Nomi che per ora c'entrano poco con la città di Legnano, così come fino a qualche anno fa c'entrava poco quello di Gammon. Ma che potrebbero presto diventare famigliari. Sono questi infatti i nomi delle due aziende indiane che hanno dimostrato un interesse concreto nei confronti di Franco Tosi Meccanica. Si tratta di due colossi imprenditoriali mondiali. Un fatturato di qualche miliardo di euro l'anno e diverse decine di migliaia di dipendenti: se una di queste due offerte andasse in porto, i cassintegrati della Tosi potrebbero sognare un futuro migliore. «Siamo fiduciosi: ora ci sono due reali offerte sul piatto - affermano Rsu, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil -. La strada è ancora lunga, però ci sono basi da cui partire». «Termomeccanica non ha mai avanzato un'offerta concreta, ma solo manifestazioni di interesse - chiarisce Beppe Viganò della Fim Cisl -. Tutelare l'italianità va bene, ma alla Tosi servono solo imprenditori e progetti seri. Italiani o indiani poco importa, l'importante è tutelare i lavoratori.

Intanto domani la storica fabbrica legnanese di turbine giocherà un'altra importantissima partita, forse la più importante della propria storia. La proprietà comparirà davanti ai giudici del Tribunale di Milano con nuove documentazioni e fidejussioni e portando anche le carte che attestano le trattative con i due colossi indiani: l'obiettivo è quello di chiedere la rivalutazione della possibilità di concordato preventivo, bocciato qualche giorno fa dai giudici. Il Tribunale, dal canto suo, potrebbe acconsentire, optare per un regime di amministrazione controllata o, peggio, decretare il fallimento della Franco Tosi Meccanica. «Abbiamo molta fiducia nella competenza e nelle capacità dei giudici - afferma Viganò - e auspichiamo che escludano l'ipotesi del fallimento a favore di un ripristino del concordato, vista anche la nuova importante documentazione».

di Cristiana Mariani