Cerro Maggiore, 15 maggio 2013 - Le decurtano lo stipendio perché porta il cane morente dal veterinario. Farà ricorso la trentenne cerrese K.C. che alcune settimane fa si è trovata la visita fiscale del medico dopo che era rimasta a casa per alcuni giorni a causa di un periodo di malattia personale. L’azienda per cui lavorava le aveva inviato la visita fiscale proprio nel momento in cui lei era corsa in clinica veterinaria dopo che il suo cane stava sanguinando copiosamente.

«Mi sono trovata improvvisamente con il mio cane sanguinante dalla bocca. Non sapendo più che fare siamo tutti andati di corsa in clinica veterinaria dove per fortuna è stato salvato in tempo. Il problema per me è iniziato qualche giorno dopo perchè sono finita nei guai non essendo a casa quando è arrivata la visita del medico di controllo. Così l’azienda mi ha decurtato ben dieci giorni di stipendio. Ma io adesso sono decisa a far ricorso contro questo trattamento ingiusto».

Da parte sua l’azienda si giustifica: «Ci sono delle fasce orarie durante le quali il lavoratore ha l’obbligo di trovarsi presso l’indirizzo indicato nel certificato di malattia per ricevere la visita fiscale. Sono esenti i lavoratori la cui assenza è giustificata da patologie molto gravi per cui sono necessarie terapie salvavita, da infortuni sul lavoro, da malattie per cui viene riconosciuta la causa di servizio, dagli stati patologici relativi alla situazione di invalidità riconosciuta e se c’è una gravidanza a rischio». La parola adesso passa direttamente al giudice.

di Christian Sormani

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