Abbiategrasso, 18 marzo 2013 - Quale azienda assumerebbe una donna in stato di gravidanza e per di più con un contratto a tempo indeterminato? Strano ma vero, questa azienda esiste e si chiama BeM Service Center. Ritagliata su misura per le mamme, l’attività è quasi tutta in rosa: tra i suoi dipendenti conta 11 donne e solo 3 uomini. Al timone Brunella Agnelli. Anche lei mamma. È stata lei a confermare l’assunzione a tempo indeterminato di Anna, che nel frattempo ha dato alla luce il suo bambino e continua a lavorare negli uffici di via Annoni.

«Chi attende un bambino non deve temere di perdere il lavoro - dice Brunella Agnelli -. Basta organizzarsi e conciliare i tempi di lavoro con quelli della famiglia. Peccato che siano ancora troppo poche le aziende che applicano questo metodo. Da noi succede esattamente il contrario». Tutto vero. Gli uffici della BeM si trasformano di tanto in tanto in una sorta di asilo nido, con i bambini che gattonano tra sedie e scrivanie oppure osservano la mamma mentre lavora al computer. «La presenza di un bambino non disturba nessuno. La produttività non subisce flessioni, tanto che le assenze per malattia sono pochissime. In più le nostre dipendenti fanno formazione professionale durante il lavoro: 80 ore l’anno per ciascun dipendente».

Risultato: anche in periodo di crisi BeM ha assunto 3 persone a tempo indeterminato. «È dal 2006 che lavoriamo per conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia. Nel corso del tempo, anche grazie a fondi nazionali e alla Camera di commercio di Milano, abbiamo ristrutturato l’orario di lavoro, il part-time e ridefinite le stesse mansioni delle dipendenti. Abbiamo costituito anche una banca delle ore: si può arrivare tardi al lavoro e le ore vengono recuperate successivamente».