Legnano, 20 novembre 2012 - Due ore e mezza di teatro in dialetto. Tornano nella loro patria natale i "Legnanesi"  che danno appuntamento ai loro fan venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 dicembre al Teatro Galleria con le storie quotidiane.  Antonio Provasio-Teresa, Enrico Dalceri-Mabilia e Luigi Campisi-Giovanni porteranno in scena  il nuovissimo spettacolo "Lasciate che i pendolari vengano a me". Il titolo riprende quello di una rivista ricevuta in eredità da Felice Musazzi, ma i contenuti sono inediti, sempre caratterizzati da uno costante all’attualità. I protagonisti sono sempre gli stessi, ormai entrati nella tradizione, così come l’ambientazione, ovvero quel “cortile” lombardo che ha caratterizzato la vita della vecchia Legnano e non solo.

Da oltre sessant’anni I Legnanesi entusiasmano spettatori di tutte le età e uniscono un singolare mix di italiano e dialetto lombardo in un “italiandialetto” per conquistare ed appassionare anche i più giovani e il pubblico di altre regioni, oltre ad essere stimati e riconosciuti dai critici teatrali. Il segreto del loro successo sta in un modo di recitare spontaneo e genuino, capace di far rivivere la tradizione della vita del cortile a chi l’ha vissuta e di raccontarla agli spettatori più giovani attraverso una comicità pulita, senza volgarità, che racconta la vita della gente comune.

Descrivere uno spettacolo de I Legnanesi è quasi impossibile: il loro teatro è affidato alle straordinarie doti di improvvisazione che li hanno resi eredi della grande tradizione teatrale del varietà ormai quasi scomparsa: oltre due ore di spettacolo tutta al maschile tra ambientazione tipica del cortile e momenti musicali, scene sfavillanti, costumi sfarzosi e tanto divertimento, fino al gran finale in smoking. 


Il segreto del successo de I Legnanesi sta in un modo di recitare spontaneo e genuino, capace di far rivivere la tradizione della vita del cortile a chi l’ha vissuta e di raccontarla agli spettatori più giovani attraverso una comicità pulita, senza volgarità, che racconta la vita della gente comune.