Sedriano, 6 novembre 2012 - "La buona politica ha innanzi tutto bisogno di buoni amministratori, e chi amministra la cosa pubblica a sua volta ha bisogno di essere credibile, competente, efficiente". Così scriveva l’ex assessore regionale lombardo, Domenico Zambetti - finito in carcere con l’accusa di aver comprato i voti della ‘ndrangheta - in una lettera indirizzata al sindaco di Sedriano Alfredo Celeste, anche lui arrestato nell’inchiesta della Dda di Milano, facendo riferimento alla candidatura di Teresa Costantino, figlia del presunto boss Eugenio e che, secondo le indagini, venne anche assunta all’Aler su input del politico del Pdl: "Nell'indicare i nostri candidati ho valutato proprio queste caratteristiche convinto che siano ben presenti negli amici che si cimenteranno in questa campagna elettorale. Nel caso specifico di Teresa Costantino"

La lettera, con il logo del Popolo delle Libertà e la firma in calce di Zambetti, era contenuta in un file sequestrato nei giorni scorsi dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano al presunto boss Eugenio Costantino e figura negli atti depositati dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Giuseppe D’Amico al Tribunale del Riesame di Milano.