Sedriano, 5 novembre 2012 - «Chiederemo la revoca dei domiciliari per il mio assistito. Rimaniamo ora in attesa di rivederlo libero». A dirlo è l’avvocato Giorgio Bonamassa, legale di Alfredo Celeste, sindaco di Sedriano e professore di religione finito nella bufera per una questione di aiuti e raccomandazioni in cambio dei voti raccolti in occasione delle elezioni comunali del 2009. Questo almeno era il debito che il primo cittadino, secondo il gip Alessandro Santangelo, doveva pagare ad Eugenio Costantino e Marco Silvio Scalambra, imprenditore e medico che agivano per «rafforzare e agevolare la forza e l’attività dell’associazione mafiosa Di Grillo-Mancuso». Lo scorso 11 ottobre il gip aveva disposto gli arresti domiciliari per il sindaco con l’accusa di corruzione.
 

Adesso il legale del primo cittadino sedrianese depositerà agli atti la richiesta ufficiale di revoca della misura cautelare. Costantino e Scalambra, rispettivamente padre e marito di due consiglieri comunali di maggioranza di Sedriano, ovvero Teresa Costantino e Silvia Fagnani, quest’ultima capogruppo del Pdl, <WC>avrebbero agito <WC1>da “corruttori” nei confronti del sindaco come corrispettivo del sostegno elettorale ottenuto in occasione delle consultazioni amministrative 2009, nelle quali Celeste venne eletto sindaco. Fra le accuse rivolte al <WC>Celeste<WC1> anche l<WC>’<WC1>assicurazione di assegnare <WC>a Costantino <WC1>una parte dei lavori di ampliamento della piattaforma ecologica comunale per la raccolta differenziata dei rifiuti<WC>. A<WC1>ccuse queste, sempre rigettate dal legale del sindaco che ha parlato di voci e discorsi, non di dati di fatto. Secondo il primo cittadino non è successo nient<WC>’<WC1>altro che una presentazione di fatto di una cittadino, nella fattispecie Costantino, ad un imprenditore. Il legale aveva parlato di caccia ai fantasmi: <WC>«<WC1>Siamo alla follia: non è semplicemente il dovere di un amministratore? Non esistono reati<WC>»<WC1>.<WC> Al<WC1>l’indomani della vicenda<WC> i cittadini di Sedriano <WC1>avevano chiesto la testa del sindaco organizzando un corteo spontaneo e una fiaccolata, alla quale <WC>avevano<WC1> partecipato in centinaia.