Castano Primo, 29 ottobre 2012 — È l’ultimo. E di sola andata. Ma in tempo di crisi non c’è viaggio che tenga, nemmeno il più solenne. Come avviene per le compagnie aeree anche per i funerali si guarda sempre più al portafoglio. Così si scelgono le onoranze funebri più a buon mercato che sappiano garantire, a parità di servizio, i prezzi più vantaggiosi. Inevitabile quindi che la concorrenza appare sempre più agguerrita.

A Castano Primo, addirittura si sta assistendo, tra due delle tre imprese del settore, ad una vera «battaglia del caro estinto» a suon di esposti, carte bollate e istanze di accertamenti agli uffici competenti. «Abbiamo iniziato la nostra attività qualche mese fa e subito hanno cercato di metterci i bastoni fra le ruote - dicono i due titolari della “Castanese”, Roberto Marino e Marco Reccanati, puntando il dito contro la ditta “Cardani” - e tutto solo perché le nostre tariffe sono nettamente inferiori».

«In questo periodo di difficoltà economiche - spiegano - pensiamo sia giusto andare incontro al cliente, ma questo evidentemente a qualcuno non è piaciuto». Sarà insomma vero che è l’unico settore che non conosce crisi, che non si ferma mai, che non ha periodi di bassa produttivià. Ma è altrettanto vero che la recessione morde e quindi la concorrenza sul ribasso dei prezzi non risparmia neppure i morti.

«Le tariffe del servizio non c’entrano nulla - replicano Davide Persiani e Riccardo Canziani, soci della “Cardani” - operiamo nel settore da diversi anni e di fronte ad una nuova impresa abbiamo solo avanzato richiesta in Comune ad un accesso agli atti. Si è così scoperto che non tutte le loro carte erano il regola: il percorso formativo del direttore tecnico della “Castanese”, il Reccanati, non era riconosciuto dalla Regione, come invece avrebbe dovuto essere».

Insomma, tra bare, necrofori, urne cinerarie, lapidi e auto funebri, fondamentale nel settore è che il direttore tecnico dell’impresa abbia seguito precisi corsi di formazione. «È quello che ho fatto presso la Fondazione “Le Vele” - spiega Reccanati - . Purtroppo non sono stati da loro consegnati dei documenti e così il corso non è risultato valido. Ora però abbiamo un nuovo direttore tecnico, Fabrizio Sette, in regola e di grande esperienza. Quindi chiediamo solo di poter lavorare, ricordando che non si svolge questa delicata professione per litigare tra noi, ma per garantire un servizio alla comunità. E comunque, visto quanto ingiustamente abbiamo subito, è stato anche da noi presentato un esposto agli organi competenti per fare chiarezza su alcune questioni di cui attendiamo le dovute verifiche».

Nell’attesa, quel che è certo è che l’intera vicenda è finita sulla scrivania del sindaco Franco Rudoni: «Ho letto la documentazione di quanto avvenuto e ritengo che ora sia tutto sistemato. Non ho rilevato, per quanto ci compete, omissioni o irregolarità. Si tratta comunque di privati e quindi più di tanto l’amministrazione comunale non può interferire: che lavorino tutti in santa pace per offrire il giusto servizio». Insomma, per il primo cittadino non ci sarebbe alcuno scheletro nell’armadio. Sulla questione non resta quindi che metterci una pietra sopra. Tombale.

di Davide Gervasi

davide.gervasi@ilgiorno.net