Sedriano, 11 ottobre 2012 - Aiuti e raccomandazioni in cambio dei voti raccolti in occasione delle elezioni comunali del 2009. Era il debito che, secondo il giudice delle indagini preliminari (gip) Alessandro Santangelo e il pubblico ministero Giuseppe D’Amico, Alfredo Celeste, sindaco di Sedriano e professore di religione, doveva saldare a Eugenio Costantino e Marco Silvio Scalambra, imprenditore e medico che agivano — stando all’accusa — per «rafforzare e agevolare la forza e l’attività dell’associazione mafiosa Di Grillo-Mancuso».

Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per il sindaco: l’accusa è di corruzione. Costantino e Scalambra, padre e marito di due consiglieri comunali di maggioranza di Sedriano, Teresa Costantino e Silvia Fagnani (capogruppo Pdl), sono in carcere. I fatti contestati dalla procura di Milano risalgono al 2011. Celeste — scrive il giudice nell’ordinanza — «prometteva a Costantino Eugenio e Scalambra Marco, che agivano da “corruttori”, di compiere atti contrari ai suoi doveri di ufficio asservendo sistematicamente le proprie funzioni pubbliche agli interessi privati dei “corruttori” come corrispettivo del sostegno elettorale e finanziario ricevuto da Costantino e Scalambra in occasione delle consultazioni elettorali del 2009, nelle quali venne eletto sindaco, e di quello futuro assicuratogli con riferimento alle prossime elezioni nazionali».

Non ci sono mazzette, ma favori. Aiuti che il gip ricostruisce nel dettaglio. Secondo l’accusa, il sindaco avrebbe raccomandato Costantino ai titolari del Bennet, il centro commerciale poi inaugurato sulla ex statale 11, per ottenere «una corsia preferenziale» nell’apertura di un bar-gelateria. Il locale, però, non fu mai avviato perché l’operazione economica non risultò conveniente. Il gip contesta a Celeste di aver promesso – anche in seguito all’intervento decisivo di Scalambra – a Costantino l’appalto per la manutenzione delle aree verdi del Comune. Lavori che invece furono assegnati dall’Amministrazione comunale alla Punto Green.

Le altre accuse rivolte al sindaco riguardano la rassicurazione offerta a Costantino di assegnare una parte dei lavori di ampliamento della piattaforma ecologica comunale per la raccolta differenziata dei rifiuti. E l’impegno a Scalambra di coinvolgere società e cooperative sotto il controllo del medico nei lavori di ristrutturazione previsti nel piano integrato di Villa Colombo.

«Le accuse – dichiara Giorgio Bonamassa, il legale che difende Celeste – sono basate su discorsi e non su dati di fatto che, al contrario, contrastano con quanto dichiarato. Il sindaco è accusato di aver presentato un cittadino (Costantino) che aveva bisogno di lavorare a un imprenditore: questo comportamento è visto come disvalore. Siamo alla follia: non è semplicemente il dovere di un amministratore? Vogliamo essere trasparenti per dimostrare ai cittadini che non esistono reati».

di Luca Balzarotti