di Michele Azzimonti

Abbiategrasso, 9 luglio 2012 — Era uno dei miti indiscussi della tecnologia made in Milano, già a partire dal Settecento. Ma oggi il capoluogo deve rassegnarsi a perdere un altro primato, questa volta a favore di un piccolo Comune dell’hinterland: la prima conca installata nei Navigli lombardi, cioè il meccanismo idraulico che ha consentito tra l’altro la realizzazione del canale di Panama, non è quella di Viarenna lungo la Darsena milanese, che risale al 1439. La primogenitura passa a Morimondo, paesino di 1.200 abitanti e custode di una splendida abbazia cistercense. L’autore della scoperta è uno storico di Abbiategrasso, Mario Comincini, già noto per avere rinvenuto inediti documenti d’archivio su Caravaggio e Brueghel.

«Mi spiace per Milano — allarga le braccia Comincini — ma le carte d’archivio parlano chiaro. La prima conca, questa specie di «ascensore d’acqua» che ha consentito di creare il sistema dei Navigli e che poi si è diffusa in tutto il mondo, è stata costruita nel 1438 sul Naviglio di Bereguardo vicino a Morimondo. È la conca detta dell’Abbazia. Ho scovato i relativi capitoli di spesa in un registro visconteo custodito alla Biblioteca Ambrosiana. La conca di Viarenna scivola al quinto posto: prima sono state realizzate le conche sul Naviglio di Bereguardo, poi su quello di Cusago, su quello tra Bereguardo e Pavia e sul Naviglio ducale a Milano, che congiungeva il Castello Sforzesco a Porta Ticinese».

Uno scherzo del destino che cade nel bel mezzo di Expo 2015, che punta anche sulle vie d’acqua. E Milano sta progettando di ristrutturare la conca di Viarenna, intesa come simbolo della tecnologia idraulica milanese. Un progetto reclamato dagli stessi milanesi, che lo scorso anno avevano risposto positivamente a un referendum dedicato al recupero dei Navigli a cominciare dalla conca. Cosa farà ora Milano dopo la perdita del primato? Per Comincini la questione è secondaria: «Il mio compito è stato ricostruire l’esatta cronologia di costruzione dei Navigli. Ci sono riuscito, anche se ha significato rimettere in discussione alcune acquisizioni vecchie di secoli, come il primato della conca di Viarenna o i progetti sui Navigli attribuiti a Leonardo da Vinci».

I documenti ducali hanno permesso di fare luce anche su un rebus storico. «Si sapeva — spiega Comincini — che le conche dei Navigli erano state costruite decenni prima di Leonardo. Rimaneva aperta la questione delle migliorie tecniche, come le porte a due ante e gli uscioli che governavano il flusso d’acqua, attribuite a Leonardo in quanto rappresentate nel Codice Atlantico. Ma in base ai documenti erano già presenti alcuni decenni prima che Leonardo arrivasse a Milano».