Legnano, 28 giugno 2012 - Dolore, sgomento e rabbia a Legnano per la morte di Stefania Cancelliere, uccisa dal marito Roberto Colombo a colpi di mattarello. L'uomo si trova ora rinchiuso in una cella del carcere milanese di San Vittore. Non parla e rifiuta il cibo. Il corpo della 39enne è invece ora a disposizione dell'autorità giudiziaria per l'autopsia e solo dopo verranno fissati i funerali. I parenti della donna hanno comunque già deciso di donare gli organi, per un ultimo gesto di generosità.

E il pensiero di tutti ora va ai loro tre figli, di eta' compresa tra i 2 e i 7 anni, rimasti senza la madre, uccisa dal
padre rinchiuso in carcere. I piccoli sono stati affidati ai nonni materni. La sorella di lei, che abita a Busto Arsizio, invoca giustizia.

Nessuna voglia  rilasciare dichiarazioni, ma solo tanta rabbia verso il cognato, primario del reparto di Oculistica dell'ospedale di Gravedona, nel Comasco. Increduli per quanto di terribile è successo gli esponenti locali dell'Italia dei valori, partito per il quale il marito assassino si era candidato - non eletto - alle elezioni amministrative di poche settimane fa: "Era una persona mite, aperta al dialogo, nelle discussioni cercava sempre una mediazione - racconta Antonino Cusumano, responsabile legnanese dell'Idv".

E anche nell'ospedale in cui Colombo lavorava, la direzione sanitaria assicura che non aveva mai creato problemi. La sua situazione familiare in crisi non era neppure nota. Tutti i colleghi pensavano che vivesse felice e sereno.