di Paolo Girotti

Legnano, 12 aprile 2012 - «Per cominciare a comprendere in che momento ci troviamo, sono utili alcuni dati sugli sfratti in città e sulla crescita di questo fenomeno»: è così che esordisce Gianangelo Bighiani, segretario del Sicet, anticipando qualche dato della ricerca e inquadrando la domanda abitativa in questo momento di crisi.

«Nel 2009 gli sfratti a Legnano sono stati 54, 56 nel 2010, 77 nel 2011 e già 34 nel 2012. Si tratta di dati per difetto perché prendono in esame solo una casistica di richieste che passa poi dal filtro del Comune. Si può dire che quotidianamente ci troviamo di fonte a situazioni di emergenza da affrontare. Purtroppo il paese ha sviluppato una politica che tendeva a far credere che acquistare casa significasse risolvere il problema abitativo. Non è stato così e oggi il bisogno di case in affitto cresce, ma non ci sono abitazioni con un canone correlato al reddito. I numeri della ricerca dimostreranno che a Legnano, così come ad Abbiategrasso, c’è sul mercato un esubero di case vuote e sfitte e una carenza enorme di abitazioni a canone sociale». Bighiani anticipa poi qualche numero contenuto nella ricerca, affermando che secondo gli ultimi dati disponibili a Legnano esistono oggi oltre 10mila vani vuoti e in vendita (ciò significa in media circa 5mila abitazioni) a fronte di una richiesta di affitto, ovviamente livellata su cifre basse, di circa 6.500 vani.

«Il vero problema è qui - ha aggiunto poi Giuseppe Oliva, della Cisl -. In questo momento non c’è disponibilità economica per l’acquisto e servono casa in affitto che non ci sono. Per questo crediamo che i dati della ricerca saranno un utile momento di confronto». «Quanto possono spendere i legnanesi in difficoltà per affittare una casa? La realtà è che non ci sono soldi da spendere - prosegue poi Bighiani -. Lo studio evidenzia che per una coppia con 40mila euro di reddito annuo diventa difficile sostenere un mutuo per l’acquisto di una casa. Allo stesso modo, questi dati sono riferiti alla dichiarazione del 2009, la ricerca mette in primo piano che solo il 15% dei legnanesi ha una dichiarazione dei redditi che supera i 40mila euro e, anche depurando il dato da una percentuale di possibile evasione, i conti sono presto fatti». Quali soluzioni, dunque? «Bisogna impostare il lavoro del futuro prendendo consapevolezza della necessità di tornare a costruire soluzioni abitative dimensionate sulla richiesta. A Legnano la necessità di case popolari è evidente: E non è più possibile costruirle come si faceva una volta, creando veri e propri ghetti».

paolo.girotti@ilgiorno.net