Legnano, 11 marzo 2012 - Un contatore impazzito e una bolletta che fa acqua da tutte le parti. Ancora disagi e disservizi attorno al bene più prezioso erogato dal servizio pubblico. L' "oro blu" balza infatti nuovamente agli onori delle cronache per una vicenda che rasenta davvero il paradossale. Tutto ha inizio nel dicembre del 2009 quando ad un utente legnanese viene spedita a casa una fattura pari a 3mila e 380 euro per un consumo di acqua di quasi diecimila metri cubi in sei mesi.

«Ho subito pensato ad un errore nella lettura del contatore da parte di Amga - dice, documenti alla mano, Francesco Buttacavoli, residente in via Venezia -. Siamo solo in tre in famiglia: io, mia moglie e nostra figlia. E tutta quell'acqua la consumiamo in sei anni, non in sei mesi. Mi sono così attivato affinchè si venisse a capo della questione e devo riconoscere che Amga provvide immediatamente a risolvere il problema. Il 7 gennaio 2010 uscirono infatti i tecnici accertando il malfunzionamento del contatore, da loro definito per iscritto "bloccato", e sostituendolo con uno nuovo. Un mese dopo mi arrivò un'altra bolletta di 383 euro, ma anche in questo caso ci fu un evidente errore di valutazione perché erano stati indicati 374 metri cubi di consumo a fronte dei 10 reali. E così nella successiva fattura, la somma mi era stata stornata». Ammesso l'abbaglio, da lì in poi tutto era tornato quindi nella normalità. Letture perfette, bollette esatte e pagamenti regolari delle fatture emesse. La questione appariva archiviata dal buon senso e dai fattivi consumi.

All'improvviso, la doccia gelata. Tre mesi fa, da Amiacque (che nel frattempo è subentrata ad Amga per la gestione del servizio idrico) è arrivata inaspettata la richiesta di saldare le due bollette in questione, per un totale di circa 3.700 euro. In caso di non pagamento verrà sospesa l'erogazione dell'acqua.

«Siamo rimasti basiti - dice l'utente -. A distanza di quasi tre anni ci intimano di pagare delle fatture che erano risultate errate, tanto da ottemperare alla sostituzione del contatore in evidente stato di anomalia, come documenta una mia fotografia che ho conservato. Da settimane tra noi e gli uffici competenti di Amga e Amiacque è in corso uno scambio di raccomandate, ma tra rimpalli di responsabilità, silenzi e assurde risposte, siamo ora costretti a passare alle vie legali. Quanto sta succedendo è infatti inaccettabile. Amga ci ha scritto addirittura che tutta quell'acqua l'abbiamo consumata per il rifacimento della facciata della nostra casa: peccato che questi lavori di manutenzione sono datati secondo semestre 2011, mentre la fatturazione sbagliata risale a due anni prima. Poi sostengono che la nostra richiesta di verifica metrica del vecchio contatore, documentata anch'essa da un fax che ho conservato, non è stata protocollata e quindi non è stato per loro possibile effettuarla. È tutto talmente assurdo che mi chiedo se non si tratti di una Candid Camera. Di uno scherzo».

di Davide Gervasi

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