Sedriano, 2 marzo 2012 - Niente più carne al venerdì fino a Pasqua. Lo prevede il menu quaresimale che entra in vigore da oggi nelle mense scolastiche delle scuole elementari e medie di Sedriano. «In questi quaranta giorni abbiamo deciso di spostare dal martedì al venerdì il giorno in cui i ragazzi mangiano il pesce», spiega Alfredo Celeste, sindaco di Sedriano e insegnante di religione. «Non c’è nessuna variazione dal punto di vista nutrizionistico e alimentare. È solo un gesto educativo. Un invito a ricordare la nostra tradizione e una parte importante della nostra cultura, senza mancare di rispetto a nessuno».


La dieta non cambierà. Così come il fabbisogno calorico, che rimarrà lo stesso. Nei cinque giorni settimanali di servizio mensa, la cucina preparerà quattro menu a base di carne e uno a base di pesce, come nel resto dell’anno. L’unica variazione riguarderà l’organizzazione settimanale dei pasti. I piatti di pesce saranno serviti al venerdì, che per i cattolici osservanti è giorno dedicato al magro e al digiuno (il primo venerdì e il venerdì santo che precede la Pasqua) durante il periodo di Quaresima.
 

Un gesto di rinuncia che tradizionalmente si concretizza con l’assenza di piatti a base di carne sulla tavola. Un tempo, infatti, la carne era molto più costosa del pesce e la sua rinuncia era un segno di abbandono del lusso.
«Oggi non è più così», spiega il sindaco Celeste. «I tempi e le abitudini alimentari sono cambiati. Non mangiare la carne al venerdì ha un valore simbolico ed educativo. Aiuta a non abbandonare una cultura che fa parte della nostra storia e della nostra tradizione: ritengo che sia compito degli amministratori assolvere a questa funzione educativa nelle scuole». La decisione della Giunta Celeste ha sollevato qualche perplessità in paese.<CF203>
 

«L'Italia è uno Stato laico», hanno detto alcuni cittadini. «La scuola pubblica non è cattolica». «Laicità non significa escludere una componente importante della nostra società», replica Celeste. «Laicità significa rispettare una pluralità di tradizioni culturali e religiose senza soffocarne nessuna».
Il menu quaresimale non è la pima scelta di impronta «cattolica» adottata dal sindaco di Sedriano. Nel 2009, il primo cittadino aveva affidato a un consigliere delegato alle pubbliche relazioni il compito di celebrare i matrimoni civili «perché per me l’unione di un uomo e una donna sull’altare è solo davanti a Dio».

di Luca Balzarotti