Legnano, 17 settembre 2011 - Non è ancora stata formalizzata la convalida di arresto di Giuseppe Rispoli, il 21enne nipote del boss della ’ndrangheta Vincenzo Rispoli. In attesa della decisione del gip, il giovane - accusato di furto e rapina - si trova ora rinchiuso in una cella del carcere milanese di San Vittore, insieme ad altri due detenuti. Quel che è certo, comunque, è che l’indagine non è ancora chiusa.

Gli agenti della polizia di Legnano, coordinati dal vicequestore Antonio D’Urso, stanno infatti effettuando una serie di accertamenti finalizzati a individuare il complice con cui Giuseppe Rispoli avrebbe messo a segno le sue rapine e risalire a eventuali altri colpi, oltre ai cinque di cui è accusato. Altra certezza è la grande soddisfazione espressa dalla cittadanza per le due recenti operazioni effettuate appunto dal Commissariato di via Gilardelli e che hanno portato all’arresto di Giovanni De Felice, autore spregiudicato della tentata rapina al ristorante “La Conchiglia” e di Giuseppe Rispoli.

Gli episodi che avevano infatti visto protagonisti i due malviventi avevano suscitato un elevato allarme sociale e la notizia del loro arresto è stata accolta con un plauso. Preoccupava in particolare il fatto che durante la tentata rapina, De Felice non avesse esitato a sparare, ma timori erano stati espressi anche da diversi genitori di Legnano nel sapere che in pieno centro si aggirava, armato di coltello, un delinquente che prendeva di mira i ragazzini.