Abbiategrasso, 2727 agosto 2011 - Arrivano ogni giorno in pronto soccorso, debilitati e completamente disidrati, storditi dal sole e dal caldo implacabile. Ma al medico di turno che gli consiglia di bere acqua rispondo di no: «La nostra religione non ce lo permette». Il 1° agosto è scattato il Ramadan e da quel giorno decine di islamici hanno bussato al pronto soccorso dell’ospedale Cantù manifestando malori e disfunzioni renali.

L’ultimo è arrivato da un’industria locale che lavora il vetro. Il calore emanato dall’altoforno e la mancata assunzione di liquidi lo avevano debilitato al punto tale che i medici del Pronto soccorso gli hanno applicato una flebo di fisiologica e ricostituenti. Per i musulmani il Ramadan è un periodo dell’anno pieno di sacrifici: si tratta infatti di conciliare le regole della propria religione con il contratto di lavoro. Ma impilare mattoni in un cantiere edile sotto il sole implacabile di agosto risulta un’impresa fisicamente impossibile. E così pure raccogliere pomodori e insalata da mattina a sera, senza la possibilità di sfamarsi o di dissetarsi con della semplice acqua.

 

Il risultato è immaginabile: malori, svenimenti, colpi di sole. E conseguente ricovero in ospedale. Gran parte dei musulmani ricoverati ha accusato capogiri e perfino svenimenti sul posto di lavoro. Molti altri hanno bussato al pronto soccorso al termine di una giornata di lavoro allucinante, completamente disidratati. Il personale medico ha fatto tutto il necessario, applicando flebo di fisiologica e ricostituenti, ma con esiti incerti. Molti musulmani sono infatti dovuti tornare una seconda volta in ospedale per un’altra cura ricostituente. Nella religione islamica non tutti condividono l’obbligo del digiuno. La Coldiretti cita l’opinione di Ahmad al Sakka, imam della moschea di Roma: «Ci sono casi speciali in cui è lecito per un musulmano derogare al divieto di bere acqua durante il giorno nel Ramadan. In particolare è esente dal divieto chi lavora in condizioni molto pesanti, come ad esempio chi sta nei campi sotto il sole a temperature torride o chi è impegnato nelle acciaierie davanti ai forni»