Castano Primo, 19 luglio 2011 - I Comuni dell’area di Malpensa e il Parco del Ticino hanno bocciato l’ampliamento dell’aeroporto che sarà presentato questa mattina in Regione. Il Comitato tecnico scientifico incaricato dal Parco ha fornito un parere negativo sul nuovo Master Plan Aeroportuale. Nelle 1800 pagine esaminate, gli esperti hanno trovato criticità giuridiche, ambientali ed economiche. «Rischiamo di perdere oltre 400 ettari di verde - è il grido d’allarme lanciato dal direttore del Parco del Ticino, Isabella Dall’Orto -. La brughiera più importante della Pianura Padana per estensione e speci conservate sarà compromessa del tutto».
 

 

Nei piani di Sea (Società esercizi aeroportuali), Malpensa dovrebbe passare da una superficie di 1200 ettari a 1657 entro il 2030. Ma i primi interventi - tra cui la realizzazione di una terza pista lunga 2400 metri a sud del Terminal 1 - dovrebbero iniziare ed essere completati nei prossimi cinque anni. Tra le priorità della società che gestisce Linate e Malpensa c’è la creazione di una nuova area passeggeri attraverso la realizzazione di un ulteriore satellite tra le due piste esistenti collegato con un tunnel sotterraneo al Terminal 1. Il Master Plan prevede parallelamente anche uno sviluppo del polo logistico e dell’area cargo, l’attuale Cargo City.
 

 

«Questi interventi non tengono conto dei cambiamenti che hanno interessato l’aeroporto di Malpensa e il panorama economico nazionale e mondiale - rileva il direttore Dall’Orto -. Lo studio di Sea risale a qualche anno fa, ben prima del de-hubbing di Alitalia e dei messaggi non certo positivi lanciati di recente da altre compagnie aeree». Le perplessità ambientali - «se questo progetto venisse realizzato perderemmo più ettari di bosco di quanto viene annualmente trasformato dalla Regione», sottolinea Dall’Orto - sono accompagnate da critiche di carattere giuridico ed economico.

 

Secondo i tecnici incaricati dal Parco, l’ampliamento di Malpensa dovrà necessariamente passare all’esame della Vas (Valutazione ambientale strategica). Senza un esito positivo, il Master Plan non potrebbe essere attuato. Il potenziamento delle attività logistiche - che arriverebbero a occupare 200 mila metri quadrati - produrrebbe un traffico pari a 978 veicoli commerciali al giorno con ricadute negativi in termini di ambiente e circolazione sulle infrastrutture del territorio. Le obiezioni sollevate dal Comitato tecnico scientifico sono state condivise dai sindaci dei 39 Comuni soci del Parco. Il Consiglio di amministrazione del consorzio Valle del Ticino ha deliberato all’unanimità un parere negativo che il territorio ribadirà anche questa mattina in Regione.
 

 

I Comuni e il Parco chiederanno il rispetto delle procedure indicate nella direttiva europea e, in particolare, l’applicazione della Vas. Quindi cercheranno di trasformare la brughiera in un Sic (Sito di interesse comunitario), una zona da proteggere per preservare la conservazione della flora e dalla fauna.