Milano, 23 giugno 2011 - L’accusa è pesantissima: concussione sessuale, perquisizione arbitraria e violenza sessuale aggravata. «Aggravata», perché il presunto autore del reato è un maresciallo dei carabinieri, con un ruolo dominate. Un sottufficiale di 47 anni, sposato, che avrebbe «abusato» per due giorni di una prostituta polacca fermata per furto. Massimo Gatto è stato arrestato: l’ordinanza di custodia, però, parla di altri sei donne che avrebbero subito violenze o tentativi di violenza tra il 2004 e il 2010. Altre quattro donne, al termine delle indagini, hanno riferito di essere state stuprate dal maresciallo alle fine degli anni ’90, ma in questi casi i reati sono prescritti.

L’episodio che ha portato dietro le sbarre il sottufficiale risale al gennaio scorso, quando una prostituta polacca di 19 anni viene arrestata in flagrante per un furto in un supermercato. La donna viene rinchiusa nella camera di sicurezza della caserma. E’ il 15 gennaio: la ragazza attende il processo per direttissima, che arriva 48 ore dopo. Durante tutto questo lasso di tempo — è l’accusa — la donna sarebbe stata prima palpeggiata dal maresciallo, che avrebbe finto di perquisirla (nonostante l’avesse già fatto un carabiniere donna), e poi, in più occasioni, fatta uscire dalla cella di sicurezza e accompagnata nei bagni o in luoghi appartati della caserma e qui violentata.
La giovanissima polacca ha raccontato il suo dramma lungo due giorni, subito dopo il processo, agli agenti della Polfer. Le indagini dei pubblici ministeri di Milano Pietro Forno e Cristiana Roveda viene affidata ai «colleghi» carabinieri di Monza che ieri hanno eseguito l’ordinanza.

Ma le accuse infanti non si fermano qui. Ci sono altri episodi su cui stanno indagando i carabinieri, perché si tratta di rapporti ormai datati: sette, però, sarebbero avvenuti tra il 2004 e il 2010. Sotto la lente dei magistrati il caso di una donna italiana fermata per furto, poi quello di un’altra donna che era andata in caserma per denunciare il marito che la maltrattava, poi ancora un’altra presunta vittima che avrebbe contatto il maresciallo per una notifica di un provvedimento prefettizio e infine ancora di una prostituta romena fermata, trattenuta e ricattata sessualmente. In un caso, il sottufficiale sarebbe anche andato a casa di una donna che aveva denunciato il furto nella sua abitazione. Accuse tutte da verificare, ma il procuratore Forno teme che ci sia dell’altro: «Invito tutte le persone che abbiano avuto esperienze similari — è l’appello — a non tardare a rivolgersi o ai carabinieri di Monza o alla procura di Milano».

Massimo Gatto è un personaggio abbastanza noto a Parabiago. Da un anno aveva preso il posto del comandante andato in pensione e lui stesso era in attesa di una promozione che gli avrebbe consentito di occupare quel posto a pieno titolo. E’ anche responsabile dell’Unione nazionale dei cavalieri d’Italia e in virtù di questo ruolo organizzava avvenimenti molto seguiti in città. L’ultimo, in ordine di tempo, una «partita del cuore» proprio domenica scorsa per la raccolta di fondi da destinare in beneficenza.

(ha collaborato Giovanni Chiodini)