Legnano,9 febbraio 2011- Una vergogna in mondovisione! C’è da rimanere davvero a bocca aperta dopo le immagini del fiume Olona che hanno fatto il giro del globo mostrando l’inquinamento imbarazzante di questi ultimi giorni. Chiazze di schiuma biancastra alte 20 centimetri, una puzza insopportabile e percepibile anche a centinaia di metri di distanza. L’Olona mostra il lato peggiore di sé e lo fa di fronte ai riflettori, alle macchine da presa delle diverse troupe televisive e ai tanti fotografi accreditati che seguivano da vicino il cross country internazionale.

Le foto al corso d’acqua maleodorante le hanno fatte anche diversi corridori durante la pausa agonistica. Ne abbiamo visti a decine andare verso il ponte dei mulini, quasi schifati per lo spettacolo offerto dai tensioattivi immessi nel fiume. Il persistente periodo siccitoso ha certo favorito l’aumento degli inquinanti ben oltre i limiti di tollerabilità. Qualcuno parla anche di moria di pesci e non è un caso che da mesi in questo tratto di fiume i pescatori siano letteralmente spariti. Risulta pertanto chiaro, oltre ogni ragionevole dubbio, il persistente sversamento di liquami tossici e sostanze inquinanti nelle acque del fiume che, oltre a causare pesanti danni all’ambiente e alla fauna ittica, provocano crescente disagio e preoccupazione nella popolazione di tutto il Legnanese. Non bastasse il persistente inquinamento atmosferico di questi giorni, anche il fiume più inquinato d’Italia mostra ancora una volta la sua faccia peggiore che si credeva ormai dimenticata negli anni ‘70. La scorsa estate una preoccupante moria di pesci durante il mese di giugno nel tratto fra Fagnano e Olgiate, fu segnalato dal consigliere Regionale della Lega Nord, Giangiacomo Longoni, che presentò una interrogazione al Pirellone.

«Mi sono sentito in dovere - ha spiegato Longoni - di presentare un’interrogazione presso l’assessorato competente con il preciso intento di capire quale sia la reale entità del danno, di far luce sulla presenza di eventuali rischi per le popolazioni interessate e di avere chiarimenti su quale sia la tempistica per il censimento degli scarichi relativi al fiume Olona quale fase preliminare del “Progetto fiumi” affidato ad Arpa Lombardia. Dobbiamo evitare il rischio - conclude Longoni - di vanificare gli sforzi fatti in questi anni per recuperare le acque dell’Olona dall’inquinamento intensivo del secolo scorso». Da allora nessuna novità.