Legnano, 28 gennaio 2011- La vertenza convocata giovedì in prefettura a Milano ha permesso di trovare una soluzione - o forse sarebbe il caso di chiamarlo compromesso - che ha permesso di scongiurare l’uscita di scena delle ambulanze della Croce Rossa lombarda dall’àmbito del 118. Le trattative fra l’Areu (Azienda regionale emergenza urgenza) della Lombardia e i vertici della Cri regionale martedì si erano infatti arenate al punto da rendere concreta la fine della partecipazione delle ambulanze al 118 a partire dal primo febbraio.

Trattative giunte a un punto di rottura per motivi di natura economica: da una parte la Cri che chiedeva un milione e mezzo per il 2010 e un altro milione e mezzo per il 2011; dall’altra l’Areu (quindi la Regione) disposti a concederne non più di 300 mila per ciascuno dei due anni. Con la conseguenza tangibile e drammatica di lasciare a casa i 540 soccorritori con contratti a tempo determinato. Giovedì negli uffici del prefetto è stato siglato l’accordo che garantisce il servizio fino alla fine di giugno. Dal punto di vista economio il servizio sanitario regionale staccherà un assegno di 500 mila euro. Sei mesi, dunque, (i contratti a tutti gli effetti scadevano il 31 dicembre 2010) che permette ai precari di tirare il fiato. E fra questi 540 ce ne sono diciotto che operano nel comitato legnanese di via Pontida.

 Soddisfatti i sindacati: «L’accordo raggiunto garantisce la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e avvia il percorso per rilanciare e ottimizzare il servizio erogato dalla Cri sul territorio lombardo. anche con l’obiettivo di definire un accordo con Areu che consenta maggiore stabilità», dichiarano i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Sinadi e Usb che hanno firmato l’accordo. La parola passa ora ai lavoratori che questa mattina dalle 10 alle 13, riuniti in assemblea nei locali della sede provinciale di via Pucci a Milano daranno il loro avallo. Non dovrebbero esserci sorprese. Tutti hanno non solo voglia di lavorare, ma soprattutto di continuare a prestare la loro opera di assistenza. Il pensiero di tutti corre comunque a giugno: cinque mesi fanno in fretta a passare.