Parabiago, 3 gennaio 2011- Barcollavano, poi piegavano le zampe. Infine stramazzavano, in agonia, senza più riuscire a rialzarsi. Sono morte così, una dopo l’ altra, dodici vacche da latte dell’azienda agricola dei fratelli Pierangelo e Danilo Banfi, in via Marconi a Parabiago. Un’eccezionale moria di bovini avvenuta nel mese di dicembre e sulla quale si sta ora cercando di fare chiarezza. All’origine del fenomeno ci sarebbe un’intossicazione alimentare. Ma per capire con esattezza cosa sia successo sarà necessario aspettare i risultati delle analisi degli operatori dell’Azienda sanitaria locale. Quel che è certo è che non vi è nessun rischio per la salute delle persone. Per alcuni giorni l’Asl ha bloccata la vendita del latte prodotto, ma si è trattato solamente di una misura precauzionale: «Non ci sono pericoli di contagio per l’uomo» assicurano infatti i medici.

«Dal primo gennaio abbiamo potuto riprendere la vendita di latte - spiega Danilo Banfi, titolare, insieme al fratello, di un allevamento che conta una quarantina di capi -, dal momento che le analisi hanno garantito l’assoluta qualità del prodotto. Sono poi passati ormai 20 giorni dalla morte dell’ultima mucca e quindi il fenomeno è da considerarsi circoscritto. Appena ci siamo accorti che alcuni bovini stavano male, abbiamo subito chiamato il veterinario e fatto intervenire l’ Asl che ha prelevato dei campioni dalle carcasse per individuare la causa dei decessi. Campioni sono stati prelevati anche dal fieno usato come mangime per le mucche».

I veterinari ritengono, infatti, che l’epidemia possa essere partita dal cibo, avendo colpito unicamente un gruppo di vacche da latte che avevano mangiato lo stesso tipo di fieno. In attesa di maggiori certezze, c’è anche da considerare il danno enorme per questa azienda agricola - di indiscussa qualità - visto che in pochi giorni la stalla ha perso ben dodici bovini.