Abbiategrasso, 1 dicembre 2010- Per 240 lavoratori Mivar si materializza lo spettro del licenziamento. Alla fine di dicembre scadono i quattro mesi di cassa in deroga che Fiom Cgil e Fim Cisl erano riusciti a ottenere dalla Regione Lombardia alla fine dello scorso agosto. Un’opportunità che aveva permesso ai dipendenti Mivar di trovare un’alternativa alla cassa integrazione straordinaria, ormai scaduta, e di poter arrivare fino a Natale con una busta paga, seppure ridotta. Ora, invece, la speranza di prolungare ulteriormente la cassa in deroga si affievolisce ogni giorno di più. L’altro giorno Cgil e Cisl si sono incontrati con i funzionari della Provincia per sondare la situazione e gettare le basi per un eventuale rinnovo della cassa in deroga. Ma dalla Provincia non è giunto per il momento nessun segnale, nè positivo nè negativo. Quel che si sa è che la Regione si appresta a rifinanziare la cassa in deroga per le aziende lombarde, ma non si è ancora approntato un preciso programma di lavoro.

Si tratta insomma di una situazione di stallo, di cui è difficile prevedere gli sviluppi. Da parte sua il sindacato sta lavorando per far ottenere ai lavoratori Mivar, in maggioranza donne, un altro periodo di cassa in deroga. «La situazione rimane tuttora incerta - dicono Fabio Fasani e Giuseppe Viganò, sindacalisti rispettivamente di Fiom Cgil e Fim Cisl -. Metteremo comunque in campo ogni iniziativa possibile per sostenere le lavoratrici Mivar a cui scade a dicembre la cassa in deroga».

Ma il tempo stringe. La cassa in corso scade alla fine di dicembre e bisogna considerare che di mezzo ci sono le feste natalizie. Senza contare che l’azienda stessa, in assenza di segnali precisi dalla Regione e dal sindacato, potrebbe già nei prossimi giorni approntare le lettere di licenziamento.

È proprio questa la prospettiva che attende le lavoratrici Mivar, nel caso in cui non venisse rinnovata la cassa. E con il licenziamento scatterebbe automaticamente la mobilità, con il progressivo decurtamento dello stipendio. E la prospettiva, pressochè certa, di non trovare un altro posto di lavoro.