Parabiago, 3 novembre 2010- Tutti al Toto 13, sperando nel tris. Sono tantissimi gli scommettitori che ieri hanno preso d’assalto il bar-tabacchi di via per Legnano 33 a Parabiago, ovvero una delle 18 ricevitorie d’oro dove sono state vendute le quote della sestina da record. Sempre qui, l’11 settembre del 2002 fu centrato un “5+1” pari a quasi 12 milioni di euro. E ora sono tanti i giocatori che sperano nel vecchio adagio «non c’è due senza tre». «Abito a Cantalupo, ma vengo a giocare al Toto 13 di Parabiago perchè è davvero una ricevitoria fortunata - spiega Alina Sestilli -. Qui otto anni fa era stato giocato un sistema milionario e 48 furono i vincitori. E sempre qui l’altra sera sono state acquistate due delle 70 quote del sistema che ha sbancato il Superenalotto. Queste due persone si sono portate a casa ciascuno 2milioni e 500mila euro. Ditemi voi se questi non sono dei buoni motivi per tentare nuovamente la fortuna in questa tabaccheria dei miracoli».

Già, ma chi ha vinto? «È Francesco», «No Gianni», «Macché, Riccardo». Al Toto 13 impazza ora più che mai la caccia al vincitore. Parabiago, baciata nuovamente dalla Dea bendata, si è svegliata così domenica con la stessa “missione impossibile” di qualche anno fa: trovare i neo sceicchi della città. C’è chi sussurra che uno è un operaio e che l’altro è un imprenditore titolare di un calzaturificio: una par condicio delle ipotesi, insomma. «L’unica certezza - commentano Erminio e Albino Raimondi, i due titolari della ricevitoria - è che si tratta di due scommettitori esperti. Il giocatore casuale punta infatti sui propri numeri o al massimo acquista una schedina precompilata di pochi euro. Qui invece si tratta di tagliandi da 24 euro ciascuno e di un sistema ad hoc da 43 numeri, 3.360 combinazioni e dal costo complessivo di 1.600 euro. L’abbiamo scelto dalla bacheca della Sisal perchè appariva davvero molto interessante». Non una scelta a caso, ma ben ponderata. Ed è innegabile che al Toto 13 avevano visto davvero bene: il risultato è stato entusiasmante. Oltre al “6”, sono stati centrati anche ben 18 “5” e 45 “4”. Il tutto per un totale di oltre 178 milioni di euro.

E intanto il pellegrinaggio al bar della fortuna non si arresta: «Qui vincono davvero spesso - racconta Giuseppe Vario -. E sempre con dei sistemi ideati dagli stessi titolari oppure scelti da loro, secondo precisi criteri, dalla bacheca della Sisal. Questo significa che anche la buona sorte va aiutata con l’esperienza e la statistica. Speriamo che la Dea la prossima volta baci anche me. Io non posso fare altro che indurla in tentazione giocando». Gli fa eco Antonio Cervone: «Sono convinto che la fortuna passerà nuovamente da qui. Quindi continuo a tentare di vincere ad ogni estrazione, ovvero tre volte la settimana». Ancora tutti pazzi per il Superenalotto. O, almeno, quasi tutti. «Di sicuro non sono io ad aver vinto tutti quei soldi - afferma Germano Colombo -: mai giocato in vita mia. Dicono che se non giochi non vinci, ma è altrettanto vero che se non giochi non spendi. E a me va bene così».