Legnano, 29 giugno 2010 - «L'Amministrazione comunale si è spinta fin dove ha potuto nella questione del Legnano calcio e una protesta, né delicata né rispettosa, sotto casa mia mi è sembrata una cosa fuori luogo e immotivata»: è così che Lorenzo Vitali, sindaco di Legnano, commenta la protesta andata in scena nella tarda serata di sabato sotto la sua abitazione e organizzata dai tifosi Boys lilla. Cori da stadio e fumogeni per una manifestazione che doveva essere pacifica, ma che così non è apparsa agli occhi di tutti: assente da casa lo stesso Vitali, infatti, la percezione di quanto stava succedendo è stata sicuramente meno “tranquilla” da parte della famiglia del primo cittadino.

 

L’iniziativa faceva seguito a un comunicato dei Boys lilla che recitava: «Rimaniamo allibiti e schifati dalla continua superficialità con cui vengono trattate le vicissitudini del Legnano calcio dai vertici cittadini. Riteniamo inaccettabile il menefreghismo che continua a provenire da Palazzo Malinverni verso una società gloriosa che da quasi un secolo porta per l’Italia il nome di Legnano».

 

«È un dispiacere verificare che una società con tanta storia possa fare questa fine - è il commento di Vitali -, ma il Comune ha fatto quanto poteva. Se i tifosi vogliono sentirsi presi in giro con proposte inapplicabili e fantasiose come ho sentito in questi giorni non è da me che le avranno. Io ho chiesto di affrontare la questione in modo imprenditoriale, l’unico che può permettere una via d’uscita. Solo che per poter giungere a questo approccio è necessario ragionare su basi chiare e ben definite. Ecco, in tutta questa vicenda, invece, non c’è mai stata chiarezza». Lo stesso Vitali, in altri recenti momenti “neri” della storia dell’Ac Legnano, aveva avuto modo di dire che «essendo l’Ac Legnano una società professionistica, il Comune non ha titolo per intervenire economicamente» circoscrivendo l’ambito di intervento delle istituzioni.

 

«Chiedere un generico aiuto rispetto a una situazione economica nebulosa non porterà mai a nulla - prosegue Vitali -. Anche in occasione di un recente incontro privato ho ribadito che la società deve comportarsi seriamente: prima di chiedere qualunque intervento, è fondamentale che vengano prodotti conti controllati da primarie società di certificazione. Senza conti chiari, manca ogni premessa per un coinvolgimento serio da parte di qualunque soggetto, pubblico o privato che sia. Sono disponibile ad un incontro anche con i tifosi, con lo scopo di fare chiarezza. Non mi sono mai tirato indietro e non ho ragione di farlo».

 

«Da assessore, ma anche da tifoso, non sarei mai finito a protestare sotto la casa del sindaco - è invece l’opinione dell’assessore allo Sport, Renzo Brignoli - proprio perché l’amministrazione comunale ha sempre avuto a cuore le sorti dell’Ac Legnano».