Legnano, 20 aprile 2010 - Il veicolo a due ruote, che si può considerare il primo antenato della bicicletta, ha una storia che risale all’antichità. Pare che i cinesi utilizzassero carri a due ruote addirittura nel 9500 a. C. e i Sumeri oltre ottomila anni fa. In Egitto se ne trova traccia intorno al 4000 avanti Cristo. In Italia, invece, la sua storia comincia all’ombra del Guerriero. È proprio Alberto da Giussano a rappresentare infatti un marchio di fabbrica che ha dato lustro per decenni alla città del Carroccio.

 

La bicicletta Legnano ha scritto le pagine più importanti del ciclismo, diventando uno dei marchi più antichi e conosciuti del mondo. Fin dal 1902 il nome Legnano ha significato di fatto qualità, affidabilità e stile nella produzione di biciclette. Eppure questa storia lunga più di un secolo sta ora perdendo la propria battaglia più difficile. Quella della memoria. La Legnano sta sprofondando nel gorgo del dimenticatoio, lontana anni luce dai riflettori e dai palcosenici che meriterebbe.

 

Da qui la decisione del presidente dell’associazione no-profit “il box-motore per l’arte”, Giuseppe Biselli, di dare il via ad un progetto ad ampio raggio d’azione e battezzato «una bicicletta (lasciata) sola, al comando» che intende riesumare dalle ceneri dell’oblio la due ruote Legnano. L’obiettivo è quello di dare vita alla costituzione del registro storico biciclette Legnano, al fine di raccogliere informazioni, documenti, fotografie e “censire” le biciclette di interesse collezionistico del prestigioso e blasonato marchio.

 

Il progetto è stato presentato ieri in un incontro cui ha preso parte anche l’assessore Elio Fagginato, appassionato da sempre di ciclismo, che si è detto «entusista per quanto si intende fare a sostegno della storia della Legnano». Tra le manifestazione di maggiori rilievo che rientrano in questo progetto ci sarà il primo raduno in città di biciclette di questa marca, fissato per sabato 29 maggio.

 

«L’attenzione alla mobilità sostenibile, all’ecologia e all’importanza dello storico marchio - afferma Biselli - mi rende certo del fatto che il cicloraduno, aperto sia alle biciclette d’epoca sia a quelle moderne, possa rientrare nel calendario del Maggio Legnanese, già ricco di numerosi eventi, facendo confluire nella città del Carroccio “equipaggi” con biciclette e abbigliamento dell’epoca corrispondente, così come già avviene per gli oltre mille figuranti della rievocazione storica del Palio».

 

Per l’occasione sarà anche predisposto un annullo filatelico delle Poste e stampate due cartoline ricordo. Questa manifestazione, realizzata in collaborazione con il “Gruppo Legnano Fans”, può fregiarsi fin d’ora del patrocinio del Comune di Legnano, della Federciclismo Lombardia, del museo della Bicicletta del Ghisallo e dell’Associazione ciclo collezionisti italiani. In concomitanza del raduno, sotto i portici del borgo Sant’Ambrogio, sarà istituita una mostra-museo dedicata al marchio Legnano e ai grandi Binda, Guerra, Bartali, Coppi, Pavesi, Petit-Breton, Azzini, Brunero, Galetti e tutti gli altri campioni, fino a Fondriest, senza dimenticare Fornara e Albani.

 

Il 9 maggio in Italia si celebrerà la prima edizione della Giornata nazionale della bicicletta e per l’occasione verrà inaugurato a Legnano un vero e proprio quartier generale degli appassionati di ciclismo. Un punto di riferimento per tutti coloro che gravitano attorno al mondo delle due ruote: denominata “la Cicloofficina”, sarà ubicata sempre in borgo Sant’Ambrogio. Dopo il taglio del nastro si darà il via a una mostra sulle biciclette per bambini.