Legnano, l'albergo dei disperati è in via Carlo Porta

Il cantiere Aler è dismesso da circa un anno e la notte gli oltre cento appartamenti si animano occupati abusivamente da molte famiglie

Abbandono e degrado al cantiere di via Carlo Porta

Abbandono e degrado al cantiere di via Carlo Porta

Legnano, 10 novembre 2014 - Il cancello è aperto. Ha smesso di piovere da poco e dal marciapiede si vedono grosse pozzanghere nel cortile, il documento affisso davanti all’ingresso sostiene che i lavori dovranno essere finiti entro il 24 gennaio. In realtà il cantiere Aler di via Carlo Porta, a poche decine di metri dal Sempione e quindi praticamente in pieno centro, è fermo da un anno e i lavori non solo non saranno conclusi entro gennaio - mancano i serramenti, gli arredi, e alcune pareti, pavimenti compresi, sono bucati e in evidente stato di degrado -, ma rischiano di rimanere bloccati ancora per molto tempo. Questione, come spesso accade, di problemi dell’impresa a cui erano stati appaltati i lavori - azienda partenopea che pare abbia attraversato vicissitudini un po’ turbolente -, ma questione anche di degrado. Basta varcare il cancello, lasciato aperto, per capire che se muratori e architetti non entrano in cantiere da molti mesi - «Da almeno un anno nessuno fa niente» esclama una passante - le occupazioni abusive non mancano di certo. Anzi. Fra le impalcature si vedono gli ingressi violati dagli occupanti, che di giorno non si fanno vedere mentre vivono l’immobile la notte. Le uniche porte che sono state installate da chi ha portato avanti i lavori, sono state quasi del tutto divelte: i vetri per terra e il cartello «Vietato l’accesso ai non addetti lavori» costituiscono un paradosso che ha del surreale. Bottiglie di birra vuote giacciono, abbandonate sul pavimento di ogni piano, insieme a indumenti e, in un caso, persino a una scala a pioli. Cambiando locale si trovano persino degli ombrelli da bambina per terra.

Segno di un’occupazione soltanto passata? Per nulla, visto che sul pavimento di molti locali si trovano confezioni di un tipo di succo di frutta straniero importato da un’azienda di San Giuliano Milanese prodotto a giugno di quest’anno e in scadenza nel 2015. Questo significa che l’ultimo passaggio di abusivi risale almeno a qualche mese fa. Una particolarità: gli occupanti delle palazzine gettano la spazzatura all’esterno delle loro «abitazioni». Segno che, comunque, almeno il luogo in cui si rifugiano durante la notte gode di un minimo di «rispetto». Rispetto che invece nessuno sembra avere nei confronti del denaro pubblico, visto che semmai un giorno qualcuno decidesse di indire una nuova gara d’appalto si troverebbe a dover pagare all’impresa che subentrerà ulteriore denaro visto il pessimo stato in cui versano le palazzine di via Carlo Porta. E quel denaro sarà necessariamente prelevato ancora una volta dalle tasche di quei cittadini che ogni giorno passano davanti allo scempio del cantiere e non se ne fanno una ragione.