Il tribunale «svende» la ex Gianazza: 75 euro al metro quadro

L'area è dismessa da diversi anni e nessuno finora ha manifestato l'interesse di acquistarla, il tribunale di Busto Arsizio ci riprova con una base d'asta decisamente appetibile: basterà per convincere i potenziali acquirenti a fare un investimento su un'area che va comunque bonificata?

L'area della ex Gianazza

L'area della ex Gianazza

Legnano (Milano), 2 settembre 2015 - Circa 75 euro al metro quadrato per «portarsi a casa» l’area che ha ospitato un pezzo di storia industriale della zona: questo è il prezzo a base d’asta per i 23mila metri quadrati della ex Gianazza di viale Cadorna. Il 23 settembre, infatti, il tribunale di Busto Arsizio proporrà nuovamente in vendita il lotto da oltre 23mila metri quadrati a un milione e 863mila euro anche se le condizioni del mercato immobiliare non sembrano ancora tali da favorire l’arrivo di offerte. L’area, a ridosso dell’ingresso autostradale, ospitava l’azienda legnanese fondata da Eugenio Gianazza nel 1892, specializzata nella prima fase della sua storia nella produzione di caldaie e serbatoi in rame: un’attività ampliatasi poi con la produzione di autoclavi per l’industria alimentare e di impianti di distillazione. La successiva diversificazione della produzione aveva condotto la Gianazza a esportare gran parte dei propri prodotti e, negli anni Novanta, ad avere ben 140 dipendenti.

La società è poi rimasta di proprietà della famiglia Gianazza fino al 2001, quando nello stabilimento di viale Cadorna si producevano ancora impianti per il trattamento di oli, vini e grassi alimentari, mentre nel 2006 la società era stata divisa in Gianazza Engineering (ingegneria e progettazione) e Gianazza Se (realizzazione degli impianti). Il destino degli spazi di viale Cadorna divenne dunque la vendita a una società immobiliare: fallimenti e vicende giudiziarie degli ultimi proprietari hanno infine condotto alla tutela giudiziaria da parte del Tribunale di Busto Arsizio, al quale tocca ora il compito di tentare la vendita. Ancora negli ultimi mesi i tentativi di vendere l’area sono però andati deserti. Cambierà qualcosa in occasione di questo ennesimo appuntamento? Difficile a dirsi, anche perché, malgrado il prezzo appaia appetibile, i minimi segni di vitalità del mercato immobiliare nono sono tali da giustificare entusiasmi. Inoltre quando si parla di aree ex industriali è sempre da mettere in preventivo anche un’opera di verifica e bonifica dei terreni.