Il presidio alla Ansor: non rientriamo in azienda se prima non ci pagano

Canegrate, muro contro muro tra operai e dirigenti. Massimiliano Preti, Fiom: "Per ora ci è stato promesso il pagamento del salario di maggio, ma questo non può bastare: sono dodici le mensilità da corrispondere" di Cristiana Mariani

Il presidio dei lavoratori Ansor sotto la sede di Confindustria Altomilanese

Il presidio dei lavoratori Ansor sotto la sede di Confindustria Altomilanese

Canegrate, 20 settembre 2014 - Continua per ora senza se e senza ma il presidio permanente davanti ai cancelli di via Adige, dove ha sede la Ansor. Ieri i lavoratori dell’azienda che si occupa della produzione di interruttori per auto e veicoli industriali hanno cominciato la loro protesta di buon mattino, ricevendo poi anche la visita del sindaco di Canegrate che ha portato la propria solidarietà agli operai in difficoltà. Le istituzioni locali non stanno facendo infatti mancare la propria presenza ai 19 dipendenti, attualmente in difficoltà.  Durante la mattinata di ieri, i rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato anche la proprietà aziendale. «La proprietà ha invitato i lavoratori a rientrare in azienda, ma questo non è possibile. Le attuali condizioni non permettono a nessuno di loro di continuare a lavorare senza essere pagato. Ci è stato promesso il pagamento della mensilità di maggio nel giro di poche ore — racconta Massimiliano Preti della Fiom Cgil —, ma questo non può bastare. A fronte degli stipendi di dodici mesi, oltre al fondo di categoria, che non sono stati ancora erogati, la promessa del saldo di un solo mese non ha senso. Per questo il percorso avviato in questi giorni continuerà». Il percorso si chiama presidio permanente e volantinaggio in paese, ma anche e soprattutto presentazione dell’istanza fallimentare al tribunale da parte di 16 su 19 dipendenti.

«Le richieste saranno depositate a metà della prossima settimana da parte del nostro avvocato — aggiunge il sindacalista —. Stiamo anche lavorando con le istituzioni comunali per la convocazione di un Consiglio comunale aperto nel quale si possa parlare dell’emergenza occupazione su tutto il territorio e di questa situazione in particolare». La seduta potrebbe essere convocata entro i primi dieci giorni di ottobre. Per quella data, gli operai della Ansor sperano di poter avere se non gli arretrati economici almeno alcune risposte certe e concrete su quello che di loro sarà nel prossimo futuro.  Solo circa una decina di giorni fa i lavoratori dell’azienda di Canegrate avevano manifestato pubblicamente il loro malessere attraverso un presidio davanti alla sede legnanese di Confindustria Alto Milanese, 65 dove i loro rappresentanti sindacali stavano cercando di trovare un accordo insieme alla proprietà. Accordo che, a oggi, non è ancora stato trovato. Nel frattempo le attività di presidio permanente e di volantinaggio per sensibilizzare la cittadinanza su quanto sta accadendo continuano senza sosta: gli operai sono determinati a raggiungere i loro obiettivi e ad avere il denaro che spetta loro per tutti questi mesi di lavoro.