Aggredito fuori da scuola, la preside: "Avviata indagine ma il razzismo non c'entra"

Legnano, il 16enne del Bernocchi aveva avuto una discussione con un pakistano nei corridoi, poi le botte. Il ragazzo non è grave ma ha subìto un trauma cranico, una frattura alla mano e ha lividi un po' ovunque di Davide Gervasi

Aggressione (Germogli)

Aggressione (Germogli)

Legnano, 22 ottobre 2014 - Preoccupata, dispiaciuta e determinata a fare chiazza sull'accaduto: la preside dell'istituto scolastico Bernocchi, Rosemary Codazzi, non intende restare alla finestra e archiviare come semplice bravata l'aggressione avvenuta lunedì pomeriggio ad opera di cinque ventenni di origine pakistana e ai danni di uno studente di 16 anni: "Da parte nostra - dice la Codazzi - abbiamo subito avviato un'indagine interna e sono certa che anche la Polizia di Stato non voglia in alcun modo sottovalutare la vicenda. Quello che maggiormente mi preoccupa è che l'aggressione sia avvenuta tra una sede e l'altra della scuola, durante un percorso di soli quattro, cinque minuti. È la prima volta che succede un fatto come questo. E non dovrà mai più succedere. Confermo che tra questo mio studente e un altro (di origine pakistana, ndr) c'era stato un alterco tra i corridoi al mattino ma era tutto finito lì. Nessuna scena di bullismo o di razzismo ma solo qualche sfottò. Normale amministrazione, insomma. Quello che invece è successo dopo è inaccettabile".

Secondo quanto è stato ricostruito, il sedicenne verso le 15 stava camminando verso le aule ubicate in un diverso plesso scolastico, quando è stato avvicinato da cinque giovani (tutti pakistani e non studenti del Bernocchi) che lo hanno picchiato a suon di pugni, calci e ginocchiate. È stato poi portato in ospedale da un'ambulanza, accompagnato da un bidello. Non è grave, ma ha ha un trauma cranico, una frattura alla mano e qualche livido. "Posso garantire che non si è comunque trattato di un'aggressione di matrice razzista - conclude la Codazzi -.  La stragrande maggioranza dei pakistani sono bravissimi ragazzi. Giovani pacifici, educati e studiosi. Ho fiducia nella Polizia che ora sono certa porterà avanti le dovute indagini, a tutela di tutti i miei studenti".