Legittima difesa, l’urlo dei 200mila: "Giusto proteggere case e negozi"

Boom di adesioni alla proposta di legge sulla legittima difesa che consente a chi è aggredito di reagire

Secondo i dati Eurispes in Italia ci sono 10 milioni di pistole e fucili

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Bergamo, 19 luglio 2016 - Quasi 200mila firme, 187.676 per la precisione, pari al 2,5% degli aventi diritto (vale a dire tutti i maggiorenni con diritto di voto almeno alla Camera). Sono quelle raccolte in Lombardia a sostegno della proposta di legge dell’Italia dei Valori sulla legittima difesa, per la quale pochi giorni fa è iniziato l’iter al Senato. Si tratta di un risultato eccezionale, soprattutto se si vanno a spulciare i singoli numeri dei comuni.

In provincia di Brescia, per esempio, spicca il dato di Sabbio Chiese, dove su 2.800 aventi diritto sono state raccolte 412 firme, il 14% di coloro che potevano firmare il documento per la proposta di legge. Importante anche il risultato di Calvisano, dove sono state registrate 750 firme, pari al 12% dei 6.041 aventi diritto, e di Pontoglio, dove sono state raccolte 550 firme, vale a dire l’11% dei 4.842 aventi diritto. Sempre in provincia bresciana, a Paitone e a Vobarno la percentuale è del 10%.

Tra i comuni della Bergamasca, invece, è da sottolineare il dato raggiunto da Brembate, dove gli aventi diritto erano seimila e sono state raccolte ben 617 firme, cioè il 10% di quelli che potevano firmare la proposta di legge. A Bergamo, tanto per fare un esempio, la percentuale è del 3% facendo il rapporto tra i firmatari (poco più di mille) e gli aventi diritto al voto. Un altro aspetto da sottolineare è che più grande è il comune e meno sono in percentuale le firme raccolte rispetto agli aventi diritto.

Bergamo, con 30.057 firme raccolte, è la città lombarda che si trova al primo posto di una ipotetica classifica, con 9mila firme in più rispetto a Milano (21.676), nonostante la provincia milanese conti quasi il doppio degli abitanti rispetto a quella bergamasca. Dopo il capoluogo lombardo, c’è Brescia con 29.344 firme, quindi Milano, Pavia (20.280), Varese (19.353), Como (14.368), Mantova (13.391), Cremona (12.562), Monza e Brianza (10.446), Lecco (7.437), Lodi (5.336) e Sondrio (3.426). Su base provinciale, quindi, la percentuale più bassa si è registrata a Milano.

«Il risultato ottenuto - fanno sapere dalla segreteria Idv Lombardia - ci riempie d’orgoglio. Vuol dire che la gente ha capito le nostre ragioni e ci ha dato fiducia. La nostra proposta vuole consentire a chi è aggredito nella propria casa o nel proprio negozio, di difendersi più liberamente. In più, puntiamo a eliminare la possibilità per il malvivente di poter citare per danni l’aggredito».