Malmenato, salva il suo aggressore

Barista e carabiniere prendono al volo l’uomo che si voleva buttare di Daniele De Salvo

L'uomo preso in carico dai soccorritori del 118

L'uomo preso in carico dai soccorritori del 118

Merate, 11 ottobre 2014 – Salvata in extremis dal barista che poco prima aveva aggredito e dal carabiniere che lo aveva denunciato. I quali per impedire che si lasciasse cadere nel vuoto degli ottanta metri del ponte di Paderno d’Adda hanno a loro volta rischiato seriamente di essere trascinati di sotto. I pompieri hanno impiegato quasi un’ora per assicurarli a imbracature di sicurezza e scongiurare la triplice tragedia. Gli eroi sono Angelo Ampolo, il titolare 43enne de «La terrazza» della centralissima via Terzaghi di Merate e il luogotenente Emanuele Peritore, comandante 52enne dell’aliquota Radiomobile della Compagnia cittadina dell’Arma. 

Il primo ieri mattina è stato assalito mani al collo senza alcun motivo da un cliente, un energumeno brasiliano di 34 anni, che ha semidevastato il locale e ferito anche altri avventori per poi scappare. Il sottufficiale dell’Arma poco dopo è riuscito a rintracciarlo e calmarlo. Il sudamericano ha spiegato di aver perso le staffe per nulla perché ubriaco, ma anche depresso perché senza lavoro. Nonostante il deferimento a piedi libero tutto sembrava risolto, invece il carioca, una volta uscito dalla caserma ha raggiunto la chiesa parrocchiale della frazione di Novate, dove ha lasciato un biglietto di scuse e di addio, con il quale ha preannunciato il gesto estremo.  Sono stati immediatamente allertati i sanitari del 118, i vigili del fuoco e gli operatori del 112. Il numero uno delle autoradio, che si trovava ancora insieme al barista malmenato, si è subito precipitato al San Michele, dove effettivamente il 34enne aveva già scavalcato la balaustra e stava per saltare stringendo in pugno una corona del rosario. Il militare e l’esercente hanno guadagnato tempo per impedirgli di compiere il triste proposito e, approfittando di un momento di distrazione, sono riusciti a bloccarlo, ma il corrimano del viadotto a cui erano avvinghiati non ha retto il peso dei tre ed ha ceduto di schianto.  I due non hanno comunque mollato lo stesso la presa, rimanendo praticamente a penzoloni nel baratro sopra il fiume, sino a quando i pompieri non li hanno tratti tutti al sicuro, brasiliano compreso, adesso ricoverato all’ospedale San Leopoldo Mandic, come al Pronto soccorso del nosocomio brianzolo è dovuto tornarci per la seconda volta in poche ore l’esercente, la prima dopo essere stato malmenato, la seconda per le lesioni rimediate durante le concitate e pericolose fasi di salvataggio del suo aggressore.