Canottaggio, Martino Goretti è oro mondiale

Il mandellese si prende una rinvincita nel quattro di coppia pesi leggeri dopo le olimpiadi di Rio 2016

Martino Goretti secondo da sinistra

Martino Goretti secondo da sinistra

Mandello del Lario, 9 luglio 2017  – L’impresa di Martino Goretti si tinge d’oro. L’atleta, 31enne, di Mandello del Lario ha vinto la Coppa del mondo di canottaggio nel quattro di coppia pesi leggeri insieme a Matteo Mulas, Andrea Micheletti e Catello Amarante. Un risultato storico per la Nazionale italiana, guidata dal direttore tecnico Francesco Cattaneo, vincendo l’oro anche nel quattro senza pesi leggeri. A Lucerna la barca del lecchese si conferma tra le migliori al mondo, e proprio Goretti, cresciuto nella Canottieri Moto Guzzi, entra nell’olimpo del canottaggio, dopo aver solamente sfiorato la medaglia lo scorso anno durante i Giochi di Rio, quando arrivò solamente quarto nel quattro senza pesi leggeri. L’equipaggio del mandellese è stato protagonista di una gara fatta di testa: dopo una partenza non velocissima alle spalle della Repubblica Ceca e della Francia, nel terzo quarto di gara sferra l’attacco decisivo e si porta al comando.

Nella parte finale la barca azzurra aumenta ancora la velocità e vince l’oro con 1''47 di vantaggio sulla Francia, seconda, e con 5''30 di distacco dalla Repubblica Ceca, terza. Figlio d’arte, Goretti scoprì il canottaggio a undici anni, come timoniere delle barche del padre Eros (ingaggiato come coach prima del Messico e poi dell'Ungheria) alla World Rowing Master Regatta di Monaco. Poi, dopo una parentesi nel basket durata qualche anno, era tornato al primo amore, ma questa volta ai remi. Appassionato di triathlon, nuoto, bici e moto aveva partecipato alle Olimpiadi di Londra come capovoga del quattro senza pesi leggeri. Amatissimo a Mandello, ora Goretti può riscattarsi dalla delusione brasiliana, quando giunse quarto in finale, nonostante una gara orgogliosa e combattuta. Tutta la Canottieri Moto Guzzi tifava per lui, per la conquista di una medaglia. In particolare l’oro di specialità manca agli Azzurri dai tempi di Londra 1948, grazie all’equipaggio composto tra l’altro da quattro mandellesi, ovvero Giuseppe Moioli, Elio Morille, Giovanni Invernizzi e Franco Faggi. Ma per il lecchese Tokio non è così lontana.