Lecco, 22 agosto 2012 - Svolta alla Calcio Lecco, che da questa mattina ufficialmente sarà affidata nelle mani del sindaco della città. Virginio Brivio riceverà dal commercialista della famiglia Invernizzi (gli ex propritari del club) la procura che lo stesso professionista, Raffaele Perillo, ha ricevuto nella giornata di ieri da Joseph Cala.

Quel documento di fatto consegna mette il boccino nelle mani di Brivio, che avrà il mandato alla vendita del 79% delle quote che lo stesso Cala, a sua volta, aveva acquistato dalla famiglia Invernizzi. È questa la conclusione di intense trattative, iniziate nella tarda serata di lunedì e che si concluderanno nella mattinata di oggi quando è atteso l’annuncio ufficiale del primo cittadino. Si dice sia già pronta una cordata di imprenditori locali disposti a subentrare nella gestione di una società apparsa in grave difficoltà economica, organizzativa e tecnica. Un disastro, insomma. A tirare i fili dell’operazione ci sarebbe l’avvocato Alberto Bonaiti, che già in passato aveva svolto un ruolo di garante nell’operazione che portò l’ex patron Gerry Aprea nelle stanze di via don Pozzi.

«Il sindaco ci ha chiesto di riprendere in mano i fili del discorso - ci spiega al telefono Perillo - perché le cose così non stavano andando per il verso giusto». La strategia per mettere fuori gioco Joseph Cala si è definita nella tarda serata di lunedì in un incontro a cui avevano partecipato il sindaco Brivio, lo stesso Perillo, il figlio Marcello (avvocato), Mario Invernizzi (in rappresentanza della vecchia proprietà) e il senatore Antonio Rusconi. Nel summit si sono tracciate le linee d’azione per indurre Cala a passare la mano di fronte a una gestione fallimentare.

Così il giorno successivo (ieri) all’imprenditore italo-americano è stato chiesto di prendere atto della situazione e farsi da parte, a fronte del riconoscimento delle spese sostenute sino ad ora. In primis, l’iscrizione al campionato di serie D che vale 18mila euro. Come contropartita l’ormai ex patron ha firmato il famoso mandato, che di fatto lo esautora dalla gestione della società, che formalmente però rimane nelle mani di Cala. L’escamotage permette di fatto di cambiare l’amministratore del club e intanto velocizzare i tempi del passaggio delle quote senza attendere il cambio della visura camerale che richiede almeno sette giorni lavorativi. Da parte sua Cala, che ormai è tagliato fuori dai giochi, ha continuato a ripetere che anche ieri il suo mantra: «Non mollo senza vedere i soldi». 

La sua era alla guida della Calcio Lecco è comunque ormai acqua passata. La fine l’ha decretata lui stesso firmando nero su bianco quel documento nel quale si pone fine alla sua avventura. Un’avventura che passerà alla storia per i megalomani annunci di grandezza «Porterò il Lecco in seria A nel giro di quattro anni» e «Ho quotato la società a Wall Street», seguiti poco dopo dall’umiliante impossibilità di partecipare alla prima gara ufficiale della stagione per mancanza di giocatori e soldi. Adesso si volta pagina.

andrea.morleo@ilgiorno.net