Lecco, 19 agosto 2012 - Prima giornata di Coppa Italia di Serie D per tutti, tranne per la Calcio Lecco. La compagine bluceleste oggi non giocherà a Sassari contro il Torres perché senza giocatori a disposizione. La prima uscita dei lecchesi quindi finisce con una sconfitta per 3-0 a tavolino nel turno preliminare di coppa. È l’unico caso in Italia dove una società, a metà agosto, non ha ancora formato la squadra, ma ci sono solamente un allenatore (Stefano Franciosa, con esperienze nei college statunitensi e in terza serie finlandese), un preparatore atletico (Roberto Calà, nipote del presidente) e pochi giocatori. La figuraccia a livello nazionale inoltre arriva in un’annata particolare, quella in cui la società festeggia il centenario.

L'avvento di Joseph Cala come amministratore unico del club al posto della famiglia Invernizzi ai primi di luglio non ha avuto i risultati sperati. L’imprenditore italo-americano aveva promesso mari e monti, come la quotazione al Nasdaq e la Serie A in quattro anni, ma se la prima è stata raggiunta a fine luglio, la seconda si è allontanata definitivamente. Cala, anche a causa di pressioni esterne, non è stato in grado di gestire la società e ora continua a rimanere a capo del club fino a quando qualcuno lo rileverà. In questi ultimi giorni però si è mosso qualcosa: dieci giocatori infatti sono stati tesserati tra venerdì sera e sabato mattina. «Purtroppo non possiamo giocare in Sardegna perché anche ingaggiando i giocatori non hanno le visite mediche che sosterranno nei prossimi giorni – spiega Cala –. Adesso stiamo tesserando i calciatori perché voglio lasciare una squadra a chi verrà dopo di me. Io purtroppo qui non riesco a lavorare: sono minacciato dagli ultrà».

In realtà il mistero si infittisce, visto che i giocatori dovrebbero essere in possesso delle visite mediche già dal primo agosto, data in cui è iniziata la preparazione con i trials, i provini all’americana. Ma perché i giocatori non sono stati ingaggiati qualche giorno prima, così da poter fare le visite mediche entro oggi? «Il segretario generale Ivan Corti, che si occupa di queste documentazioni è in malattia da giorni – sostiene il patron bluceleste –, io ci ho messo un po’ a imparare, ma in ogni caso i giocatori non volevano. Ho scoperto solo di recente che i ragazzi erano minacciati dagli ultrà».

Comunque gli atleti che finora vestono ufficialmente la maglia bluceleste sono Juan Gimenez, Alberto Santorelli, Andrea Asti Brun, Riccardo Vaglio, Jacopo Arenella, Ahmed Sharif, Alberto Frigerio, Diego Simoes, Domenico Aiello, Andrea Pain e Riccardo Bertolini. In realtà i primi cinque, insieme a Valentin Jmurov e Willy Moriconi sarebbero già stati tesserati nei primi giorni di agosto dal segretario, ma pare che i documenti precedenti siano stati persi. In Comune intanto il sindaco Virginio Brivio sta coordinando il salvataggio della società. È a lui infatti che devono rivolgersi i compratori. «In questa settimana abbiamo ricevuto due o tre proposte – dichiara il primo cittadino lecchese –, ma nulla di più. L’ex presidente Sergio Invernizzi si è detto disponibile a dare una mano. Voglio sperare che il forfait in Coppa Italia sia solo una falsa partenza e non l’inizio della fine». Già, la fine, già arrivata a Lecco dieci anni fa con un fallimento. Ci sono 800mila euro di debiti. La speranza dei tifosi è che qualcuno li paghi.

di Leo Morderana