Lecco, Kwadzo cuore e bicipiti d'acciaio

Adottato da una famiglia lecchese il giovane di origine ghanese ha conquistato due medaglie nella paracanoa ai Campionati Italiani in corso all'Idroscalo

Kwadzo Klokpah sulla sua canoa

Kwadzo Klokpah sulla sua canoa

Lecco, 11 settembre 2016 - A dieci anni Kwadzo Klokpah, senza genitori e abbandonato a se stesso, aveva lasciato il Ghana per essere curato a Lecco a causa di una grave malattia agli arti inferiori. Sedici anni dopo quel bambini nel frattempo si è fatto uomo, ha sviluppato bicipiti d’acciaio che lo hanno spinto a conquistare una medaglia di bronzo e una d’argento ai Campionati italiani di Paracanoa in corso all’Idroscalo. 

Adottato da una famiglia italiana si è perfettamente integrato nella comunità di Dervio dove vive e il legame con l’acqua lo ha portato ad avvicinarsi alla canoa e dopo anni di duro allenamento la Società Canottieri Lecco ha creato attorno a lui la squadra di canoa paralimpicaed grazie ai sapienti consigli di Luisa Gilardi, sono arrivati i successi. «Kwadzo è un atleta formidabile e ha una carica incredibile - spiega Antonio Rossi -. In questi giorni ha fatto delle gare ottime. Abbiamo un atleta con il potenziale per puntare alle Olimpiadi di Tokyo nel 2020». Ma sarà oggi la gara della verità nei 250 metri, la preferita di Klokpah che non sta più nella pelle già per questi primi due successi. 

«Ho fatto sacrifici e superato tante difficoltà per essere qui oggi - ci ha raccontato ieri al termine della gara all’Idroscalo - e queste medaglie mi ripagano appieno. Il più grande grazie va alla mia famiglia adottiva per quello che ha fatto per me e alla Canottieri Lecco che ha creduto nel mio potenziale in questi anni. Dedico queste medaglie a loro e oggi spero di poterne portare a casa un’altra». La prestazione di Klokpah è resa ancora più unica dal fatto che nelle due gare non ha potuto utilizzare la canoa acquistata per lui dalla Canottieri e così ha dovuto ripiegare su un’altra imbarcazione prestatagli, ma ben più pesante di quella da competizione.  «Questo dimostra le potenzialità di questo ragazzo peraltro di una simpatia unica - spiega il presidente Marco Cariboni -. Ecco perché da parte nostra continueremo a sostenere lui e tutti gli atleti che si vorranno cimentare con lo sport».