Scandalo dei doppi turni al 118, l'inchiesta "Stachanov" si allarga

Prende il via oggi l’ultima parte degli interrogatori che sono condotti dalla Digos, intanto, secondo alcune indiscrezioni, l'indagine ora si starebbe spostando anche a Como e Varese di Stefano Cassinelli

Medici (Foto di repertorio Crocchioni)

Medici (Foto di repertorio Crocchioni)

Lecco, 30 ottobre 2014 - Prende il via oggi l’ultima parte degli interrogatori che sono condotti dalla Digos su delega della Procura per le indagini che riguardano il presunto concorso truccato per l’assunzione di sei medici al presidio riabilitativo di Bellano, per le turnazioni con sistema premiante e per i superturni di alcune guardie mediche operanti per conto dell’Asl in continuità assistenziale. Gli interrogatori interessano una serie di persone che sono state raggiunte da avvisi di garanzia, almeno 12 per ora i medici, ma anche persone che verranno sentite come informate dei fatti ma che non sono sotto indagine. Gli interrogatori dovrebbero concludersi entro il 7 novembre poi gli uomini della Questura lecchese presenteranno i numerosi faldoni al procuratore Paolo Del Grosso a cui spetteranno le decisioni e le eventuali richieste di rinvio a giudizio.

Secondo alcune indiscrezioni che girano nell’ambiente ospedaliero analoghe indagini, partendo proprio dall’operato della Digos di Lecco, interesserebbero i territori di Como e Varese, soprattutto per quello che riguarda l’utilizzo del sistema premiante, con pagamento di 600 euro per ogni turno di 12 ore di lavoro per medico, che sarebbe stato utilizzato per favorire dottori considerati «amici» o comunque più vicini a chi definiva i turni o a chi era più vicino alle linee aziendali. Insomma l’indagine lecchese potrebbe aprire un vaso di Pandora sull’utilizzo delle risorse economiche a disposizione per la sanità. Se l’inchiesta sul concorso a Bellano potrà chiudersi senza toccare altre realtà quella invece sulle turnazioni di 118 e guardie mediche potranno avere strascichi importanti anche oltre i confini lecchesi.

L'utilizzo del sistema premiante è stato nel corso degli anni utilizzato in molte realtà lombarde. Di fatto questo sistema, che offre compensi significativi, era nato per spronare il personale a orari impegnativi e turni notturni, ma pare, almeno nell’ambito lecchese, che abbia preso una deriva diversa. Risulterebbe infatti che il sistema premiante sia stato utilizzato per consentire ad alcuni medici di fare turnazioni intense e altamente remunerative e per consentire questo alcuni medici meno graditi sarebbero stati spostati ad altre attività così da creare dei buchi nella copertura dei servizi di emergenza e urgenza per giustificare la lunga serie di sistemi premianti sempre agli stessi dottori. Al centro dell’inchiesta che è stata chiamata «Stachanov» c’è anche il caso della dottoressa Francesca Criscuolo, che nel mese di dicembre avrebbe lavorato per 588 ore quando l’intero mese è costituito da 744 ore.