Mercoledì 24 Aprile 2024

Assalto fallito alla Deutsche Bank di Civate: l'allarme lanciato da un cliente riuscito a uscire dalla banca

I rapinatori indossavano maschere integrali di gomma e brandivano una pistola semaiutomatica marca Beretta calibro 9, poi rivelatasi un giocattolo, e un pugnale, una sorta di spadino artigianale di D.D.S.

Le maschere utilizzate dai due malviventi

Le maschere utilizzate dai due malviventi

Civate, 16 dicembre 2014 – Ad attenderli al varco hanno trovato armi spianate in pugno i carabinieri che ormai avevano completamente cinturato l'area. Appena hanno messo piedi fuori dalla porta i militari li hanno placcati, i due rapinatori, senza alcuna possibilità di fuga, non hanno potuto altro che alzare le mani in segno di resa. L'assalto, poi fallito, è stato messo a segno quest'oggi, lunedì, poco poco dopo mezzogiorno e mezzo alla filiale della Deutsche bank di via Alessandro Manzoni a Civate. A lanciare l'allarme è stato un cliente dell'istituto di credito che è riuscito a sgattaiolare dall'agenzia e contattare subito gli operatori del 112. In manette sono finiti F. C. , 49 anni appena compiuti di Desio e A.B. di 46 di Sesto San Giovanni. Quest'ultimo, il più giovane, tra l'altro nemmeno avrebbe potuto uscire di casa, perchè condannato ai domiciliari. Indossavano maschere integrali di gomma e brandivano una pistola semaiutomatica marca Beretta calibro 9, poi rivelatasi un giocattolo, e un pugnale, una sorta di spadino artigianale.

Gli operatori del 112, una volta arrestati i banditi, hanno fatto irruzione negli uffici dell'istituto di credito per liberare i dipendenti e i clienti dell'agenzia, tenuti in ostaggio, legati ai polsi con delle fascette di plastica e rinchiusi in uno sgabuzzino dai malviventi per impedire che chiedessero aiuto, senza sapere che in realtà uno ormai era già scappato e aveva allertato i soccorsi. E' stato recuperato pure tutto il bottino, 2.400 euro in contanti più diverse banconote di valuta estesa dal valore di altri 1.700 euro. E' stata ritrovata inoltre l'auto del malviventi, una potente Lancia Musa rubata il giorno prima, ieri, a Torino. I due arrestati adesso si trovano in carcere a Pescarenico in attesa che li interroghi il pm incaricato del caso, il sostituto procuratore Nicola Preteroti. “Un ringraziamento innanzitutto deve essere riconosciuto al cittadino che ci ha avvisato e che ha dimostrato un alto senso civico”, commenta il colonnello Rocco Italiano, comandante provinciale dell'Arma. Il quale aggiunge anche: “Occorre anche riconoscere la professionalità e il sangue freddo dei nostri carabinieri, nonché l'efficacia del costante controllo del territorio che esercitiamo con la presenza di una cinquantina di nostre pattuglie schierate ogni giorno”.