Lecco, Secchi torna fare il preside: «Sono stupito e amareggiato»

Provveditore da meno di un anno, è l'unico dirigente lombardo non riconfermato

Tiziano Secchi

Tiziano Secchi

Lecco, 26 aprile 2015 - Provveditore per un anno. Tiziano Secchi ritorna a fare il preside. Non più all’ex magistrale Bertacchi di via XI Febbraio ma all’istituto comprensivo di Valmadrera. «Sono un po’ amareggiato – confessa Secchi – vista la mia collaborazione più che ventennale con l’Ufficio scolastico territoriale. Ma c’è sempre qualcuno più bravo di te». Il suo posto sarà occupato da Luca Volonté, già dirigente nell’Ufficio scolastico regionale. Dopo la fase di riorganizzazione del ministero dell’Istruzione, Secchi è risultato l’unico dirigente lombardo a non essere riconfermato nonostante ne avesse fatto richiesta.

Come ha appreso la notizia?

«Mi ha telefonato direttamente il direttore generale Delia Campanelli. Mi aveva già paventato che l’incarico di Lecco sarebbe stato assegnato a un candidato scelto tra i docenti, come Volonté che è professore di latino e greco, e non tra i dirigenti scolastici, come è sempre stato. Ma non ho fatto nessuna obiezione. Mi aveva anche proposto Mantova, ma per me è troppo lontana: sono nonno, con due nipotini. E ho dedicato la mia vita alla scuola lecchese».

Eppure l’esperienza l’aveva.

«Il 1° aprile 2014, quando mi nominò de Sanctis, ero felice di avere ricevuto un incarico così importante, dopo 25 anni di gavetta al provveditorato di Lecco. Un riconoscimento. Conosco il territorio alla perfezione. Avevo accettato anche la reggenza annuale a Pavia. Poi c’è stata la riorganizzazione degli uffici scolastici regionali».

Perché lei è risultato l’unico dirigente non confermato?

«Non deve fare a me questa domanda. Probabilmente, io confido, chi è stato scelto avrà competenze migliori delle mie. Nella vita c’è sempre qualcuno più bravo di te. Capirò dove sono lacunoso e dove devo impegnarmi maggiormente. Molti colleghi, funzionari e genitori mi hanno espresso il loro rammarico. Non le nascondo un po’ di amarezza».

Intende presentare ricorso?

«Per ora no. Sono rattristato, amareggiato, voglio capire, appena usciranno le assegnazioni, le ragioni della scelta che sicuramente sarà stata fatta con la massima serietà».

Ora ritorna a dirigere una scuola.

«De Sanctis, se avesse immaginato che rischiavo di interrompere l’incarico dopo un anno, avrebbe congelato la mia titolarità al Bertacchi. Ore c’è un altro dirigente e mi sono dovuto recare all’Ufficio scolastico regionale per scegliere una nuova scuola tra quelle a disposizione. Valmadrera è a dieci minuti da Lecco e la conosco. Poi si vedrà. Certo non è ottimale assumere un incarico in una scuola che fino al 23 aprile era in reggenza a un altro dirigente».