I computer vanno offline, pronto soccorso nel caos

La rete informatica va in tilt a causa di un sovraccarico dei server. Impossibile pagare il ticket e prenotare visite di Stefano Cassinelli

Medici in ospedale

Medici in ospedale

Merate, 3 settembre 2014 - Pronto soccorso nel caos, nessuna possibilità di comunicare via e-mail, lunghe file per chi doveva pagare i ticket e gli impiegati impossibilitati a utilizzare i computer che si sono dovuti mettere a scrivere con carta e penna, come negli anni in cui l’informatica non esisteva. Questo lo scenario che da sabato ha interessato tutti i presidi e i poliambulatori dell’Azienda ospedaliera da Merate a Lecco a causa di un problema tecnico alla rete informatica

Nello specifico i server sono pieni e non più in grado di gestire nuovi dati e questo provoca il blocco totale del servizio. Sabato le rete aziendale era completamente in tilt per cui la gestione delle emergenze in Pronto soccorso era difficilissima, i laboratori dovevano ricevere tutte le richieste scritte a penna, non funzionavano le comunicazioni interne, zero e-mail, impossibile pagare i ticket, la prenotazione di visite o esami doveva essere fatta su carta e in questi giorni arriveranno le comunicazioni della disponibilità. Ma i disagi degli utenti non sono gli unici perché il personale ha subito pesantemente le difficoltà di lavorare in questo modo e da ieri mattina i dipendenti sono al lavoro per trasferire sulla rete informatica tutto quello che è stato fatto da sabato in avanti. Anche domenica si sono registrati grossi problemi, mentre da lunedì una serie di servizi hanno ripreso a funzionare e solo ieri il sistema è ritornato a regime.

Il problema non è nuovo, già ai tempi del direttore generale Mauro Lovisari si erano registrate parecchie difficoltà, proseguite anche nei mesi in cui la gestione era stata affidata al commissario Giuseppina Panizzoli. Da allora non sono stati presi provvedimenti in ordine a questa situazione malgrado siano giunte pressanti richieste dai tecnici. «Si è verificata un’anomalia al sistema informatico che ha creato disagio a operatori e allungato i tempi delle operazioni anche per l’utenza e i pazienti - spiegano dall’Azienda ospedaliera -. Ovviamente sabato nell’arco della giornata si sono avviate le procedure per risolvere il problema e da lunedì si è provveduto ad allestire nuovi apparati per evitare che si ripetano questi disagi. Stiamo predisponendo tutto il necessario per evitare che problemi e anomalie si ripetano».

Risulta però che sono almeno sei mesi che i server virtuali sono pieni e che i tecnici hanno richiesto l’acquisto di nuovi spazi per ospitare tutti i dati relative a visite ed esami. Di fatto però pare che si continui a operare in emergenza, si cerchi di guadagnare spazio cancellando tutto quello che è possibile cancellare e si ricorre a soluzioni tampone ma nulla di strutturale. I tecnici avrebbero più volte espresso preoccupazione prima di questo ennesimo blocco e si direbbero certi che le soluzioni finora adottate non sono risolutive e che prima o poi la situazione di sabato si ripeterà. Mancherebbe una strategia sul sistema informatico che è stato fatto a suo tempo ma che poi non è stato oggetto di adeguamenti finalizzati a sopportare il maggior carico di lavoro che si è accumulato.