Spintonata e presa a calci dal professore, il preside: "Ho disposto accertamenti"

É ufficialmente in malattia il professore del «Fiocchi» di Lecco denunciato per lesioni da una sua studentessa. A rivelarlo è lo stesso preside dell’istituto tecnico professionale che ha subito tentato di minimizzare quanto accaduto di Andrea Morleo

Studenti

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Lecco, 22 novembre 2014 - É ufficialmente in malattia il professore del «Fiocchi» di Lecco denunciato per lesioni da una sua studentessa. A rivelarlo è lo stesso preside dell’istituto tecnico professionale che ha subito tentato di minimizzare quanto accaduto. «Secondo me è stato ingigantito l’accaduto», spiega Walter Valsecchi. Eppure il professore rischia il processo dopo la denuncia della ragazza finita al Pronto soccorso una decina di giorni fa con «una lesione alla parte anteriore della tibia». Dall'ospedale era partita la segnalazione all’Ufficio minore della questura, che quindi aveva avviato le indagini. Nel frattempo il caso aveva ovviamente fatto il giro di tutto l’istituto. «Così ho sentito il docente e l’adolescente, poi il giorno dopo ho parlato con gli altri studenti per farmi un’idea più chiara», racconta ancora Valsecchi.

Il dirigente scolastico poi aveva redatto una relazione consegnata agli agenti della mobile che nel frattempo aveva avviato l’indagine vera e propria. Da parte loro gli agenti hanno già sentito la ragazza, che ha raccontato di aver chiesto - forse con troppa insistenza, ha aggiunto - di assentarsi dalla lezione. Il professore le avrebbe invece negato il permesso di uscire mentre lei avrebbe comunque infilato la porta. A quel punto lui l’avrebbe scalciata e spinta, tanto da farla cadere. Questa la versione della ragazza, in qualche modo confermata anche dai compagni di classe. Dalla loro testimonianza sarebbe emerso che il professore stava già attraversando un momento difficile, con sbalzi d’umore, e per questo sarebbe stato l’oggetto di scherzi da parte degli stessi studenti, sempre pronti in questa fase dell’età ad approfittare delle debolezze degli insegnanti.

Dal canto suo, il preside non nega il fatto, ma sottolinea anche che «per litigare bisogna essere in due; restiamo comunque in attesa di capire come evolverà la questione. Noi abbiamo fatto tutto ciò che dovevamo, poi se qualcuno, me compreso, dovrà subire qualche conseguenza, ci prenderemo le nostre responsabilità». In questi giorni sarà sentito anche il docente per capire meglio l’accaduto. «Noi siamo per la totale trasparenza, è giusto che fatti come questi vengano fatti conoscere», aggiunge Valsecchi, per nulla turbato da un’eventuale pubblicità negativa nei confronti della scuola. «Per questo non c’è alcun problema, organizziamo parecchie iniziative che danno lustro a questa scuola e quindi non temo alcun contraccolpo».