Lecco, gli auguri di Natale del sindaco Virginio Brivio ai cittadini

Il sindaco non nasconde l'amarezza per gli attacchi da parte degli industriali

Il sindaco Virginio Brivio

Il sindaco Virginio Brivio

Lecco, 23 dicembre 2017 – Auguri di Buon Natale con una nota polemica. Il sindaco di Lecco Virginio Brivio, nel tradizionale augurio natalizio, non nasconde l'amarezza per gli attacchi giunti da parte da parte degli industriali, che hanno accusato i vertici di Villa Locatelli sulla pessima situazione delle infrastrutture e di Palazzo Bovara perché in città non ci si accorge nemmeno che è Natale. Ma nel suo messaggio il primo cittadino chiede soprattutto di far prevalere quello che lui definisce lo “spirito di solidarietà”. Ecco comunque il testo integrale degli auguri di Buone feste del sindaco e di tutti gli assessori.

"La retorica è sempre in agguato, specie quando la si vuole evitare. Va da sé che il Natale e le feste suscitano un protocollo augurale che pesca nell’ovvietà delle formule. Provo qui con voi a dismettere le vesti di sindaco per esprimere i miei sentimenti da cittadino. Trascuriamo per una volta i territori amministrativi e municipali, per incontrarci sul terreno famigliare, dove ciascuno di noi vive questi giorni con spirito caratterizzato da un soprassalto di bontà. A me piace chiamarlo spirito di solidarietà che, la forma più piena per manifestare il concetto di dono tipico del Natale. La società, così mutata nella sua composizione essenziale e nella molteplicità dei nuovi bisogni, chiede a ogni donna e a ogni uomo un atteggiamento generoso, solidale appunto. So che va di moda il circolo degli “antinatalisti”, cioè di coloro che colgono solo l’ipocrisia e rigettano quella temperie che viene dal cuore e che ha un valore unificante. Sarà pur vero che sotto l’albero gli spigoli si ammorbidiscono, magari per qualche ora soltanto, ma per chi vuole contestare, legittimamente, le simbologie materialiste del Natale, c’è un vasto campo di testimonianze alternative che va sotto il nome di volontariato civile. Un esercizio che impegna migliaia di cittadini ogni giorno dell’anno ed è proprio guardando loro, semmai, che sorge anche a me lo scrupolo che non facciamo abbastanza e che per l’anno nuovo, come si usa con i bambini, occorre promettere maggiore impegno e cura dell’altro.

Ogni giorno mi occupo di un’intera comunità e proprio questo universo così variegato mi suggerisce le parole il mio augurio: mi rivolgo a ciascuno di voi per garantirvi da parte mia un impegno crescente, più puntuale e determinato. E per voi l’auspicio che, vivendo in una città migliore, la qualità della vostra vita migliori a sua volta e permetta ai bambini, così come ai nonni, ai papà e alle mamme, ai giovani e ai “singoli” di guardare al domani senza facili ottimismi, ma fiduciosi che gli anni a venire possano essere fecondi di opportunità. In fondo è anche questo il mio compito, aprire le finestre sulla Città e sul mondo perché si possa scorgere un orizzonte con poche nubi e qualche arcobaleno in più!

Ps. Mi spiace che lo spirito natalizio non sia arrivato in via Caprera, dove il brindisi di fine anno di Confindustria ha avuto un retrogusto amaro nonostante la positiva congiuntura economica… Sono sicuro che, visto che l’ha promesso di fronte a una schiera di eccellenti testimoni, il presidente degli Industriali il prossimo anno ci darà una grande mano a “rianimare” la nostra Città, morta e trascurata a tal punto da aver oscurato l’arrivo del Natale! Eppure la sede di Confindustria non è così lontana dalle centrali vie e piazze addobbate in cui tanti lecchesi e non solo stanno trascorrendo questi giorni di festa. Proprio come succede a Como, presa ad esempio dal presidente, dove l’Amministrazione però non è lasciata sola, ma supportata da commercianti e industriali che da anni investono sugli eventi, non solo a Natale, con un’associazione dedicata. Ma in fondo stiamo promettendo la stessa cosa, più impegno per la nostra Città. E allora, la porta del Comune è sempre aperta per chi, in modo leale e costruttivo, intende collaborare per il bene dei lecchesi".