Tremenico, 7 giugno 2012 - “In questi giorni, ho assistito con attenzione, e mi sono sentito chiamato in causa, nelle diverse prese di posizione, dei Sindaci di Vestreno e Tremenico, in merito al tema della possibile fusione dei Comuni della Valvarrone, in un unico Comune”. Così Flavio Cipelli, consigliere comunale e studente impegnato nella stesura di una tesi sull'Unione, parla della difficile realtà amministrativa e con decisione propone un referendum: “Sul tema dell’Unione dei Comuni, proprio in questo periodo, come laureando in Giurisprudenza, e studioso del diritto amministrativo, sto elaborando una tesi che cerca, tra i vari aspetti, di rispondere alla domanda “Unione o Fusione?”. Nell’ambito di questo quesito, ho realizzato un questionario divulgativo. Secondo i dati finora raccolti, l’80% della popolazione vuole la fusione”.

Come consigliere di minoranza del Comune di Tremenico e dell’Unione dei Comuni della Valvarrone Cipelli dichiara: “Su un punto così importante, come previsto dallo statuto dell’Unione, è giunto il momento di chiamare alle urne i cittadini, in un referendum che decida le sorti delle cinque istituzioni. I cittadini hanno il diritto di esprimersi su un tema così fondamentale. Una scelta che non deve essere lasciata esclusivamente a politici e funzionari locali, che hanno tutto l’interesse a mantenere il proprio“sgabello”.


Personalmente, ritengo che in passato l’Unione sia stata un’esperienza importante e lungimirante, ma ora sia giunta l’ora di fare un salto di qualità, un passo che permetta risparmi economici e un generale miglioramento dei servizi e della vita dei cittadini”. Oggi, in Valvarrone, in una realtà di poco meno di 800 abitanti, si contano 11 dipendenti, 2 segretari, 5 bilanci, 4 sindaci, 14 assessori comunali, quasi 50 consiglieri.

“Il potere – afferma Cipelli - è frammentato tra i Comuni, spesso in lotta, e l’Unione. Sarebbe auspicabile creare un ente nuovo, con sportelli radicati sul territorio, capace di sostenere progetti e che possa essere da esempio per l’unificazione consequenziale delle realtà, delle persone, delle associazioni e dei gruppi. In quest’ottica, vedo anche la formazione di un grande gruppo di Protezione civile e di una squadra antincendio, che possano ottimizzare le risorse e agire efficacemente su tutto il territorio della Valvarrone”. Infine il consigliere dichiara: “Dopo 16 anni di attività dell’Unione dei Comuni della Valvarrone, ritengo doveroso che venga data la parola ai cittadini, affinchè gli stessi possano sentirsi liberi di scegliere se fare un passo progressista o essere conservatori del proprio orticello. Da ciò dipenderà il futuro e il benessere dei nostri paesi montani”.

di Stefano Cassinelli