Abbadia Lariana, 25 dicembre 2011 - L’onorevole democratica lecchese Lucia Codurelli ha presentato le dimissioni e rimesso il mandato nelle mani del segretario del PD Pierluigi Bersani e del presidente della Camera Giannfranco Fini.

Una scelta dolorosa, meditata, che arriva dopo il voto di fiducia alla manovra finanziaria varata dal Governo Monti. Le ragioni dell’abbandono sono da ricercarsi proprio nella nuova politica economica. «Mette in discussione i progetti di vita di tante persone - spiega -. C’è tanta gente che parla di privilegi intaccati. Ma di cosa parlano? I privilegi, quelli veri, non sono stati nemmeno toccati. Mi sono dimessa perché ho avuto l’impressione di non riuscire a rappresentare queste persone, di non contare niente». L’addio definitivo però non è stato ancora pronunciato.

I vertici del Partito democratico, ma anche i colleghi degli altri partiti le hanno chiesto di ripensarci e riflettere. «Utilizzerò questi pochi giorni di vacanza per le festività natalizie per ragionare con calma e serenità, non sono abituata a fuggire né a lasciare il lavoro a metà», assicura. Qualche margine per scongiurare l’abbandono ci sarebbe perché le dimissioni dei parlamentari devono essere votate e accettate dalla Camera per diventare effettive. Dipendente di un tubettificio in pensione, 61 anni, delegata di fabbrica della Cgil, dirigente dei Ds, l’onorevole Codurelli è una delle poche persone con trascorsi da operaia a sedere in Parlamento.

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