Lecco, 27 novembre 2014 – Un anno fa era già stato condannato a due anni e tre mesi per aver indugiato troppo sulle parti intime di alcune pazienti durante le visite spcialistiche. Questa volta Paolo Pignoli ha patteggiato una pena (non sospesa) di undici mesi per peculato davanti al Gup Massimo Mercaldo. L’ex angiologo dell’ospedale di Merate in sostanza era accusato (pm Paolo Del Grosso) di aver aver ricevuto dei pagamenti «in nero» per alcune visite effettuate presso il proprio studio privato senza versare dunque la quota parte spettante all’Azienda ospedaliera, a cui spettava una percentuale essendo lo stesso dottor Pignoli in regime di libera professione intramoenia allargata.
Un’accusa avviata proprio dalle dichiarazioni delle stesse pazienti che lo avevano denunciato per quei comportamenti un po’ troppo disinvolti durante le visite. L’Azienda ospedaliera, costituitasi parte civile e difesa dall’avvocato Stefano Pelizzari del Foro di Lecco, è stata risarcita del danno patrimoniale ma anhe di immagine arrecato dalla vicenda, oltre che delle spese processuali.