Il piccolo Mattia nasce prematuro: al Manzoni gli salvano la vita

La mamma l’ha partorito in bagno alla 28esima settimana

L’assessore regionale alla Sanità, Mario Mantovani all’ospedale Manzoni: con il papà e la mamma del piccolo Mattia  e con Roberto Bellù, primario di Neonatologia

L’assessore regionale alla Sanità, Mario Mantovani all’ospedale Manzoni: con il papà e la mamma del piccolo Mattia e con Roberto Bellù, primario di Neonatologia

Lecco,1 marzo 2015 Il piccolo Mattia ora sta bene: è ricoverato in condizioni stabili in Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Manzoni. «Non è ancora fuori pericolo ma siamo molto ottimisti», ci spiega Roberto Bellù. Non lo può ancora sapere Mattia ma se l’è vista brutta perché venuto alla luce prematuramente, a sole ventotto settimane, ben dodici prima del termine.

Glielo dovranno raccontare mamma e papà, quanto è stato fortunato. Quando potrà capire, gli diranno che è nato nel bagno della sua casa di Pozzo d’Adda. Da lì, una cittadina a una manciata di chilometri di Milano, mamma che era sola in casa ha chiesto aiuto al 118 perché Mattia non respirava. Dall’altro capo del filo, alla centrale operativa del Niguarda, trova l’infermiera Francesca Sangalli e il medico Gianluca Marconi. Due professionisti dal cuore d’oro. Ci mettono un istante a capire che il caso è grave. Scatta il protocollo.

Regole fissate da una pratica che non si discute quando in gioco c’è la vita. Poche domande, fondamentali per inquadrare definitivamente la situazione. «Di che colore è la pelle? Respira?» e l’allarme diventa rosso. Marconi sceglie: bisogna intervenire senza indugio. «Il parto prematuro, a 28 settimane, è di per sé un grosso rischio – racconta il medico – non si poteva perdere tempo prezioso». Così l’operatrice della centrale suggerisce di cominciare con un massaggio cardiaco prima dell’arrivo dei sanitari.

Sono loro a cui per primi Mattia deve la vita: una volta giunti sul posto provvedono a stabilizzare il bambino che presenta una forte depressione cardiorespiratoria, come avviene per molti bimbi nati prematuri. Con la mamma che nel frattempo ha continuato a tenere il bimbo sulla propria pancia per evitare cali di temperatura, il piccolo viene trasportato a bordo dell’elisoccorso all’ospedale Manzoni dove è giunto alle 9.15. Quindi è stato trasferito nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale. «Da noi non è arrivato intubato ma con una respirazione spontanea e questo era già un buon segnale - ci ha spiegato ancora il dottor Bellù -. Il fatto che il piccolo fosse stato tenuto a stretto contatto con la pancia della madre ha consentito che la temperatura si mantenesse elevata e quel punto abbiamo potuto trasferirlo senza problemi in una termoculla».

 «Se tutto procederà bene, senza imprevisti - ha aggiunto il primario del reparto - il bimbo non dovrebbe correre pericolo di vita, sebbene resti ancora in una fase critica perché pesa solamente un chilo e duecento grammi». Il piccolo Mattia dovrà rimanere ricoverato per almeno sette-otto settimane. La mamma, nel frattempo pure ricoverata in Ostetricia, ha ricevuto la visita dell’assesssore regionale alla Sanità, Mario Mantovani.