Venerdì 26 Aprile 2024

Merate, sicurezza a rischio in ospedale

Al Mandic attendono da mesi le calzature antinfortunio. E intanto si sono già registrati due traumi di Daniele De Salvo

Infermiere in una corsia d'ospedale (Foto archivio)

Infermiere in una corsia d'ospedale (Foto archivio)

Merate, 29 novembre 2014 - I soldi per consulenze, l’ammodernamento tecnologico, l’acquisto di smartphone di ultima generazione per i massimi dirigenti e per riarredare gli uffici dei manager ci sono, per la sicurezza dei dipendenti invece no. Alcuni infermieri, operatori socio-sanitari e ausiliari del San Leopoldo Mandic, che ogni giorno macinano chilometri tra le corsie e su e giù per i diversi reparti, attendono da mesi un paio di scarpe antinfortunistiche, ma al momento si devono accontentare dei classici e tradizionali zoccoli, forse più comodi ma certamente meno adatti per scongiurare il rischio di scivoloni e distorsioni che minacciano di essere all’ordine del giorno per chi deve correre trafelato e indaffarato da una parte all’altra del nosocomio.

E infatti già ben in due, che già soffrivano di altri problemi, adesso svolgono mansioni ridotte in seguito a traumi rimediati perché indossavano calzature non idonee. Del resto è stato proprio il responsabile in materia di tutela dell’incolumità dei lavoratori dell’Azienda ospedaliera provinciale a dichiarare durante un corso di aggiornamento apposito che siccome le scarpe sono più sicure degli zoccoli si sarebbe proceduto all’acquisto. Da quel momento – era ormai l’aprile 2014 – i diretti interessati hanno inoltrato quindi diverse istanze per ottenere le dotazioni migliori, ma ad oggi, dopo diversi botta e risposta rigorosamente via mail, dopo il coinvolgimento di economi, capisala e preposti vari, girano ancora tutti con le ciabatte antistatiche ai piedi, a differenza di quanto avviene in altre realtà. Una fra tutte, la non troppo lontana Sondrio, dove è stata bandita una apposita gara per comperare i nuovi presidi, che peraltro fanno parte a tutti gli effetti della divisa e degli indumenti considerati di servizio.

La mancanza dell’ospedale Mandic non sembra legata, almeno a una prima analisi, neppure a questioni di tipo strettamente economico. Conti alla mano, infatti, la differenza di prezzo che esiste tra un paio di scarpe e un paio di zoccoli è di una decina di euro scarsi, costano 20 euro le prime, 10 le seconde; la metà è vero, ma il risparmio in termini di malattie, assenze, pratiche all’Inail sarebbe di gran lunga superiore per tutti i contribuenti.